Al CERN arriva FCC: l’acceleratore di particelle più grande del mondo

Con un costo stimato di oltre 21 miliardi di euro, il FCC richiede un impegno senza precedenti
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Nel cuore delle Alpi svizzere, immerso nella maestosità dei paesaggi montani, si cela un gigante della scienza: il Large Hadron Collider (LHC), un monumento all’ingegneria e alla ricerca che ha scalfito le fondamenta della nostra comprensione dell’universo. Ma mentre il LHC continua a far luce sui misteri delle particelle elementari, l’orizzonte della fisica delle alte energie si espande ulteriormente verso nuovi e ambiziosi orizzonti con la costruzione del Future Circular Collider (FCC).

Una storia di successi scientifici

Il LHC, con i suoi 27 chilometri di circonferenza, ha ridefinito i confini della nostra comprensione della materia. Con una potenza senza precedenti, ha aperto le porte alla scoperta del bosone di Higgs, la particella chiave che dà massa alle altre particelle elementari. Attraverso gli esperimenti Atlas e Cms, ha scrutato nei dettagli le proprietà fondamentali della natura, confermando le predizioni del Modello Standard della fisica delle particelle.

Tuttavia, anche di fronte a tali trionfi, il Modello Standard si rivela incompleto. Domande sconcertanti rimangono senza risposta, da enigmi sulla forza di gravità all’identità della materia oscura e dell’energia oscura che permea lo spazio interstellare. Il futuro della fisica delle particelle richiede una risposta a questi enigmi, unificando la meccanica quantistica e la relatività generale in una Teoria del Tutto.

Il Future Circular Collider (FCC)

Nel fervore dell’entusiasmo scientifico, la comunità internazionale guarda al futuro con il Future Circular Collider (FCC), un’opera mastodontica destinata a succedere al LHC nel suo ruolo di pioniere della fisica delle particelle. Con una circonferenza di 91 chilometri, il FCC promette collisioni mai viste prima, con energie che potrebbero raggiungere i 100 teraelettronvolt.

Le implicazioni di una tale struttura sono sconfinatamente ambiziose. Attraverso collisioni ad altissima energia, il FCC potrebbe penetrare le profondità del tessuto stesso dello spazio-tempo, rivelando segreti nascosti dell’universo primordiale e aprendo la strada a una nuova era della fisica fondamentale.

Come funziona un acceleratore di particelle?

Per comprendere appieno il ruolo e l’importanza del Future Circular Collider, è fondamentale comprendere il funzionamento di un acceleratore di particelle. Queste incredibili strutture sfruttano i principi della fisica per accelerare particelle subatomiche a velocità prossime a quella della luce, permettendo loro di collidere a energie impressionanti.

Il processo di accelerazione inizia con l’iniezione di particelle, come protoni o elettroni, in un tratto rettilineo dell’acceleratore. Qui, le particelle vengono accelerate grazie all’applicazione di potenti campi elettrici alternati che forniscono loro un impulso di energia.

Successivamente, le particelle vengono fatte entrare in un anello circolare tramite magneti che le deviano dalla loro traiettoria rettilinea in modo che possano percorrere il circuito ad anello dell’acceleratore. Durante questo percorso circolare, le particelle subiscono accelerazioni aggiuntive grazie all’applicazione di campi magnetici che le fanno girare ad alta velocità.

Infine, quando le particelle raggiungono l’energia desiderata, vengono fatte collidere con altre particelle o bersagli fissi. Queste collisioni producono una miriade di nuove particelle e interazioni, che vengono studiate dai rivelatori dell’esperimento per estrarre informazioni sulla struttura fondamentale della materia e sulle forze che la governano.

L’importanza del Future Circular Collider

Il Future Circular Collider non è solo una struttura di ricerca avanzata, ma un faro di conoscenza nel buio dell’ignoto. La sua capacità di esplorare le energie più alte e le interazioni più profonde della natura potrebbe aprirci la porta a scoperte rivoluzionarie. Dalle origini dell’universo alla composizione della materia oscura, il FCC promette di svelare i segreti più profondi dell’universo, fornendo così una chiave essenziale per comprendere la nostra esistenza e il nostro posto nel cosmo.

Le sfide del futuro

Ma non tutto è liscio come la superficie dei protoni accelerati nel LHC. Il cammino verso la realizzazione del FCC è disseminato di sfide immense, sia scientifiche che finanziarie. Con un costo stimato di oltre 21 miliardi di euro, il FCC richiede un impegno senza precedenti da parte della comunità internazionale della ricerca.

Inoltre, le voci discordanti si fanno sentire. Alcuni scienziati sollevano dubbi sulla sostenibilità di investimenti così massicci in acceleratori sempre più grandi, suggerendo che le risorse potrebbero essere meglio impiegate in campi con ricadute più immediate, come lo studio dei cambiamenti climatici.

Il destino del FCC pende su un filo sottile. Mentre il CERN si prepara per una decisione cruciale nel 2028, l’incertezza permea l’aria. Tuttavia, il tempo non è dalla parte degli esitanti. Progetti concorrenti, come il Circular Electron Positron Collider in Cina, minacciano di surclassare l’Europa nella corsa alla supremazia scientifica.

Nel cuore di queste incertezze, una cosa è chiara: il futuro della fisica delle particelle è in gioco. La decisione di perseguire il FCC potrebbe plasmare il corso della ricerca scientifica per le generazioni a venire, con implicazioni che vanno ben oltre i confini della nostra comprensione attuale.

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