Una tempesta geomagnetica classe G1 potrebbe verificarsi il 9 febbraio, quando si prevede che un’espulsione di massa coronale (CME) passerà vicino alla Terra. La forma asimmetrica della CME prodotta dal Sole il 6 febbraio (immagini di seguito) suggerisce che potrebbe trattarsi di un colpo di striscio.
Cos’è un’espulsione di massa coronale (CME)
Un’espulsione di massa coronale (CME) è un’improvvisa e violenta espulsione di grandi quantità di materia ionizzata, principalmente plasma e gas, dallo strato esterno del Sole, la corona solare. Questi eventi sono causati da disordini magnetici nella corona solare, spesso associati a intensa attività solare come le macchie solari. Le CME possono essere osservate tramite telescopi specializzati e hanno un impatto significativo sul Sistema Solare, in particolare quando il loro percorso coincide con la Terra. Quando una CME raggiunge la Terra, può provocare tempeste geomagnetiche, influenzando le comunicazioni radio, disturbando i sistemi di navigazione satellitare, danneggiando satelliti artificiali e, in casi estremi, persino compromettere le reti elettriche terrestri. Studiare le CME è importante per comprendere meglio il comportamento del Sole e per sviluppare metodi per mitigare i loro potenziali effetti dannosi sul nostro pianeta e sulle tecnologie spaziali.
Cos’è una tempesta geomagnetica
Una tempesta geomagnetica è un’alterazione nell’ambiente magnetico della Terra causata dall’interazione tra il campo magnetico terrestre e i venti solari carichi di particelle. Quando particelle ad alta energia provenienti dal Sole, come protoni ed elettroni, colpiscono la magnetosfera terrestre, possono causare un rapido cambiamento nella direzione e nell’intensità del campo magnetico. Questo fenomeno può generare una serie di effetti, tra cui l’aumento dell’attività aurorale, variazioni nella navigazione satellitare, disturbi nelle comunicazioni radio e interferenze nei sistemi elettrici e di trasmissione di energia. Le tempeste geomagnetiche possono variare da lievi a gravi, a seconda dell’intensità e della durata dell’attività solare.
Monitorare e comprendere questi eventi è essenziale per proteggere le tecnologie spaziali e terrestri e per mitigare i potenziali danni causati dalle tempeste geomagnetiche più intense.