Con la complicità delle precipitazioni delle ultime ore, cadute a seguito dell’arrivo di correnti umide di matrice atlantica su tutta l’Europa Mediterranea, è arrivato un sostanziale cambio delle circolazioni atmosferiche capace di favorire così il riequilibrio della disponibilità idrica nell’intero distretto del fiume Po. Lo indica l’analisi dettagliata dei dati relativi ai primi quattro mesi dell’anno idrologico (ottobre-gennaio), redatta dall’Autorità Distrettuale del Fiume Po, che proietta alcuni risultati significativi: gli accumuli precipitativi sono stati in linea o di poco inferiori a quelli di riferimento nella quasi totalità del territorio distrettuale (dalla Valle d’Aosta alle Marche) con una siccità moderata ad eccezione del Piemonte meridionale che ha registrato una siccità severa a seguito di un prolungato deficit di piogge, originatosi già lo scorso anno.
Le temperature, in questi mesi, risultano sensibilmente superiori ai valori tipici del periodo, con valori localmente eccezionali sui rilievi alpini e appenninici; ciò ha incrementato significativamente lo scioglimento di buona parte del manto nevoso comunque poco consistente; i valori di portata misurati alle principali sezioni del fiume Po (Piacenza, Cremona, Boretto, Borgoforte e Pontelagoscuro) risultano essere in linea a quelli tipici del periodo (condizione idrologica “nella norma“), mentre per quanto riguarda i principali affluenti, i valori di deflusso presentano valori leggermente inferiori alle medie del periodo quelli in destra idrografica del fiume Po compresi tra le province di Alessandria e Parma; i volumi invasati nei principali laghi prealpini – Maggiore (riempimento 90%), Como (61,2%), Iseo (43,6%), Idro (19%) e Garda (98,6%) – da ottobre ad oggi risultano essere in linea, o di poco superiori, a quelli tipici del periodo (condizione idrica “nella norma”).
“In estrema sintesi – ha commentato il Segretario Generale dell’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po Alessandro Bratti, coadiuvato dallo staff tecnico di ADBPO coordinato dal responsabile dell’Osservatorio Francesco Tornatore – la situazione idrologica complessiva nel Distretto si presenta sostanzialmente in linea con i valori tipici del periodo di riferimento con l’eccezione, come detto, dell’area meridionale del Piemonte. Ciononostante, nell’ottica della prossima stagione irrigua (Aprile-Settembre), desta comunque preoccupazione il significativo aumento atipico delle temperature registrate che finora non aveva consentito la conservazione del manto nevoso invernale ed il mantenimento di un’adeguata umidità dei suoli”.
L’analisi aggiunge che è altresì realistico che, tenendo conto degli andamenti meteorologici osservati negli ultimi anni, viste le perturbazioni odierne, è ancora prematuro formulare previsioni certe sul possibile andamento della prossima stagione irrigua. Nel corso della ricognizione dei dati dell’Osservatorio Permanente sugli Utilizzi Idrici sono emerse anche alcune evidenze territoriali: degno di nota, tra gli altri, il raggiungimento di livelli record di riempimento del Lago di Garda che non toccava certe quote da 27 anni e a fronte delle quali l’Agenzia Interregionale per il Po (AIPo), in vista del massimo raggiungibile di 140 mc/secondo, ha raddoppiato i deflussi portando le acque in uscita a 130 mc/s, manovra che ha portato soddisfazione sia ai comuni rivieraschi che alle aree a valle gestite dai consorzi di bonifica del mantovano.