“Oggi siamo nelle condizioni di poter dire che tutti gli impegni a carico dei rispettivi enti sono stati mantenuti. La seconda fase è quella che deve vedere procedersi alla redazione dei piani contemplati nel Decreto legge, alla fase della comunicazione, alla fase dell’assunzione del personale tecnico nei comuni che hanno evidenziato questa esigenza“. Così il Ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci, ha aperto la conferenza stampa in Prefettura a Napoli dopo la riunione che si è tenuta in mattinata per fare il punto della situazione sul fenomeno del bradisismo nell’area dei Campi Flegrei.
All’incontro con il Ministro hanno partecipato, tra gli altri, il prefetto Michele Di Bari, l’assessore regionale alla Sicurezza, Mario Morcone, e quello all’Urbanistica del Comune di Napoli, Edoardo Cosenza, i sindaci di Bacoli e Pozzuoli, il direttore dell’Osservatorio Vesuviano, Mauro Antonio Di Vito, e il numero uno della Protezione Civile, Fabrizio Curcio. Una ampia collaborazione istituzionale che, come sottolineato da Musumeci, ha portato ad ottenere risultati concreti da ottobre ad oggi.
Ora si apre una nuova fase, di cui Musumeci ha illustrato le principali peculiarità, partendo da quello che lui ha definito “il piano per la vulnerabilità del costruito”.
Il piano della vulnerabilità degli edifici
“Sappiamo – spiega Musumeci – che si tratta di una ricognizione sostanzialmente speditiva, ma assolutamente affidabile che riguarderà i comuni di Bacoli, Pozzuoli e alcuni quartieri di Napoli, cioè quell’area individuata come particolarmente vulnerabile al fenomeno del bradisismo. Si tratta di un’area nella quale ricadono 85.000 abitanti circa e 16.000 edifici circa: quindi saranno migliaia di sopralluoghi da parte dei tecnici”, ha detto il Ministro.
La comunicazione
“L’articolo 3 – ha continuato Musumeci – prevede il varo di un piano per la comunicazione che è un tema particolarmente delicato e difficile, un aggettivo fuori posto può creare problemi. L’unico dato certo è che bisogna parlare alla gente con assoluta verità. Il piano è stato predisposto, come prevede la legge, dalla Regione Campania e sarà reso concreto con il coinvolgimento di diversi soggetti, a cominciare dai tecnici e dai volontari che dovranno andare sui luoghi nel caso in cui si dovesse rendere necessario un confronto con i cittadini per spiegare il bradisismo”.
In quest’ottica sarà fatto un lavoro anche con le scuole: “per noi sono il primo obiettivo – ha detto ancora Musumeci -. I ragazzi non soltanto hanno il diritto-dovere di acquisire informazioni, ma diventano inesorabilmente poi portatori propagandisti presso le loro famiglie e quindi esercitano un’azione assolutamente significativa e utile. Questa campagna di informazione deve essere avviata prima della chiusura dell’anno scolastico e poi sarà ripresa alla fine di settembre e nel mese di ottobre“, ha comunicato il Ministro, annunciando anche un incontro per il 4 marzo con l’Ordine dei Giornalisti a seguito della sottoscrizione di un protocollo di intesa sull’argomento e poi la creazione di “un fumetto come veicolo di informazione per i ragazzi delle scuole”.
“Il fumetto verrà distribuito – spiega – mentre avremo anche l’ausilio di un’app appositamente dedicata alla comunicazione del rischio e alla omogeneizzazione del linguaggio che riguarda i siti istituzionali. Questa è un’altra iniziativa per evitare che la Regione usi un linguaggio diverso dalla Città metropolitana e la Città metropolitana un linguaggio diverso da quello dei comuni”.
Le esercitazioni
Tra le altre criticità è stato affrontato il tema delle esercitazioni per la popolazione che saranno intensificate nei prossimi mesi. “Le esercitazioni debbono essere più frequenti e molto motivate“, ha detto Musumeci. In particolare, quello delle esercitazioni “è un compito che rimane in capo alla regione”, ha spiegato il Ministro, sottolineando che devono essere anche “molto motivate”. “Se non c’è la partecipazione della gente o la gente vi partecipa con distrazione, con disinteresse, con apatia quasi fosse una noia, non avremo assolutamente raggiunto il risultato – ha detto Musumeci – il contesto deve essere assai simile a quello dell’evento estremo, con quello stato d’animo”, per evitare che se si verificasse il problema “la paura possa indurre ad assumere comportamenti sbagliati”.
Nelle prossime settimane, la Regione Campania ha programmato esercitazioni progressive, quella che dovrebbe simulare “l’evento estremo – ha affermato, al termine di una riunione svolta in prefettura, l’assessore regionale alla sicurezza, Mario Morcone – sarà realizzata dopo le vacanze”.
Di più stretta attualità è la questione della valutazione delle infrastrutture strategiche che dovranno essere utilizzate in caso di necessità: “e anche qui c’è stata una cooperazione di tutte le istituzioni coinvolte”, ha detto Musumeci, pensando anche al potenziamento degli uffici con “l‘assunzione di tecnici a tempo determinato per consentire poi, ai Comuni che hanno particolare carenza di personale tecnico, di poter operare in questi due anni per predisporre tutti gli strumenti di pianificazione necessari”.
Le tempistiche
L’ultima questione è quella delle tempistiche e qui il Ministro per la Protezione Civile fa capire che saranno variabili. “Alcune cose richiederanno tempo, altre potranno essere già avviate in tempi relativamente brevi. Se immaginiamo di creare una bretella di collegamento, ci vorranno anni, se pensiamo al piano di comunicazione, possiamo dire che già lunedì comincia il rapporto con l’Ordine dei Giornalisti e poi con il personale tecnico coinvolto nel piano di formazione, proprio perché ognuno possa parlare di questo tema con un linguaggio appropriato. Però, quello che mi piace sottolineare – ha concluso Musumeci -, è l’intervento tempestivo del Governo. Un impegno iniziato lo scorso mese di ottobre che continuerà”.