Esperto: “il cambiamento climatico accorcia il letargo degli orsi”

De Guelmi: "in inverni non particolarmente rigidi come questo i plantigradi tendono a ridurre i tempi del riposo e in alcuni casi a non riposare proprio"
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L’Ispra ha dato il via libera all’abbattimento dell’orso M90 in Trentino, l’unico dotato di radiocollare perché considerato ‘confidente’. Domenica 28 gennaio, il plantigrado ha inseguito una coppia di fidanzati lungo la strada forestale sopra l’abitato di Ortisè, nel territorio comunale di Mezzana, in Val di Sole. La Provincia di Trento ha chiesto l’abbattimento dell’orso e l’Ispra lo ha concesso, scatenando la reazione degli animalisti. A proposito dell’inseguimento di fine gennaio, Alessandro de Guelmi, ex veterinario della Provincia di Trento con compiti di monitoraggio degli orsi, parla dell’influenza del cambiamento climatico sul letargo degli orsi.

Il cambiamento climatico sta influendo anche sulla durata del letargo degli orsi. In poche parole, in inverni non particolarmente rigidi come questo i plantigradi tendono a ridurre i tempi del riposo e in alcuni casi a non riposare proprio. Soprattutto gli esemplari più giovani e le femmine con cucciolate avute durante l’anno prima“, afferma de Guelmi. “L’orso non ha un letargo ibernante, come avviene per esempio per le marmotte – ha aggiunto l’esperto -. Diciamo che il clima influisce su quello che scientificamente è il letargo vigile dell’orso che, per sua natura, ha una grande capacità di adattamento”.

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