Inizieranno domani il disgaggio e la demolizione delle rocce instabili che sovrastano la SS350 di Folgaria e Valdastico, chiusa in località Busatti per una frana caduta la notte tra domenica 11 e lunedì 12 febbraio. Un secondo evento dopo quello del 4 novembre scorso che aveva reso necessario un primo intervento di messa in sicurezza.
Secondo quanto accertato dalle verifiche geologiche proseguite anche oggi con i droni, sono franati poco meno di 100 metri cubi di roccia, in una zona a monte rispetto al crollo da 300 metri cubi di novembre. La frana ha divelto la nuova barriera installata a protezione della strada quindi, secondo le prime valutazioni, l’intervento richiederà almeno un mese di lavori, con la riapertura prevista indicativamente per la seconda metà di marzo. Una finestra temporale di alcune settimane che dipende dalla possibilità di riutilizzare, o meno, le fondazioni della barriera protettiva danneggiata.
“Occorre demolire un masso di circa 380 metri cubi e poi intervenire nella zona interessata, un’attività che richiederà circa una decina di giorni“, ha commentato il Presidente della Provincia Maurizio Fugatti dopo il sopralluogo compiuto oggi sul posto. “Fatto questo primo passo, potremo capire meglio i tempi che serviranno per mettere in sicurezza il versante, riutilizzando o meno – questo lo accerteranno gli approfondimenti tecnici – parte dei lavori effettuati per le barriere di protezione realizzate per la frana precedente e che sono state danneggiate dal nuovo crollo. Le strutture tecniche della Provincia e le imprese coinvolte sono impegnate per la riapertura il prima possibile, considerando però le necessarie esigenze di sicurezza e naturalmente tenendo presente l’importanza che questo collegamento ha per gli Altipiani cimbri, specie con la stagione invernale ancora in corso”, ha concluso Fugatti.