Le eruzioni vulcaniche di vasta portata che hanno caratterizzato la Terra primordiale potrebbero aver giocato un ruolo cruciale nel favorire l’insorgere della vita attraverso il rilascio di riserve di azoto. Questa teoria è stata delineata su “Proceedings of the National Academy of Sciences” da un gruppo di scienziati della Sorbonne Université di Parigi. Guidati da Adeline Aroskay e Erwan Martin, il team ha esaminato le prove scientifiche dei primi fulmini generati durante le eruzioni vulcaniche.
L’azoto è un gas vitale per la vita sulla Terra. Attraverso il processo di fissazione, l’azoto molecolare viene convertito in azoto ammoniacale, una forma utilizzabile dagli organismi viventi. Ricerche precedenti avevano suggerito che l’attività elettrica dei fulmini potrebbe aver avviato il ciclo dell’azoto prima ancora dell’emergere della vita. Questo nuovo studio ipotizza che i fulmini associati alle eruzioni vulcaniche, diversamente da quelli legati alle tempeste, potrebbero aver giocato un ruolo determinante nell’inizio di questo processo.
Gli studiosi hanno individuato quantità significative di nitrato, derivato dall’ossidazione degli ossidi di azoto, in campioni di depositi vulcanici raccolti sia in Turchia centrale che nel Sud del Perù, regioni dove si sono verificate eruzioni vulcaniche esplosive tra uno e 20 milioni di anni fa. Allo stesso modo, sono state trovate tracce simili a Ischia, in Italia, dove si sono verificate le eruzioni più recenti, circa 55-75 mila anni fa. I campioni analizzati mostravano anche concentrazioni significative di zolfo e cloro, elementi compatibili con un’origine vulcanica piuttosto che atmosferica.
Gli autori hanno concluso che le grandi quantità di azoto biologicamente disponibile e altri elementi prodotti dalle eruzioni vulcaniche potrebbero aver contribuito alla creazione delle condizioni necessarie per la comparsa della vita sulla Terra.