Oggi si celebra la Giornata Mondiale delle Zone Umide, anniversario della storica “Convenzione di Ramsar” che nel 1971 vide, nell’omonima città iraniana, la firma di un documento sottoscritto da 172 paesi per l’individuazione e salvaguardia delle zone umide. La lista comprende 2400 siti di rilievo internazionale, di cui 57 in Italia all’interno dei siti della Rete Natura 2000 tutt’ora in continua espansione.
Le zone umide svolgono una funzione essenziale per il nostro ambiente: forniscono acqua, sono una barriera naturale contro le alluvioni nelle zone interne e contrastano l’erosione da parte del mare sulle zone costiere, assorbono grandi quantità di anidride carbonica presente nell’atmosfera e tutelano la flora e la fauna locale.
Le celebrazioni, come ogni anno, hanno lo scopo di sensibilizzare e informare sull’importanza della tutela delle zone umide e del loro impatto sulla salute, come in generale sul benessere dell’ambiente e delle comunità.
Il MASE, all’interno del PNRR, ha previsto un progetto mirato alla rinaturazione dell’area del fiume Po, una delle zone umide più importanti e delicate in Europa e la seconda per quanto riguarda l’area del Mediterraneo dopo la valle del Nilo. Più in particolare, il nostro Paese si avvale di tre focal point a sostegno della salvaguardia delle Zone Umide: uno nazionale ed uno per la comunicazione facenti capo al MASE, infine uno tecnico-scientifico presso ISPRA, che partecipa anche nel comitato di Revisione scientifica e tecnica (STRP).