Greta Thunberg è stata prosciolta per i reati di “disturbo alla quiete pubblica” e resistenza alle forze dell’ordine nel Regno Unito. Il tribunale di Westminster, infatti, ha deciso di archiviare il procedimento intentato nei confronti della giovane attivista svedese, accusata di turbativa dell’ordine pubblico durante una manifestazione svoltasi a Londra lo scorso ottobre in occasione dell’Energy Intelligence Forum. Come riporta l’agenzia France Presse, il giudice ha stabilito che i poliziotti incaricati di vigilare il corteo avevano imposto delle condizioni “illegali” e non erano stati sufficientemente precisi nello spiegare le loro consegne ai manifestanti. Il verdetto del giudice John Law è arrivato al secondo giorno del processo che vedeva imputati anche altri manifestanti.
Lo scorso 17 ottobre, Greta Thuberg con una trentina di attivisti aveva cercato di impedire l’accesso all’Energy Intelligence Forum, evento a porte chiuse che riuniva nella capitale britannica i vertici di vari colossi mondiali degli idrocarburi, di banche e altre società di business, nonché esponenti del governo conservatore britannico di Rishi Sunak, accusato da più parti negli ultimi mesi d’aver annacquato impegni assunti in sede internazionale in anni recenti sulle tappe intermedie del percorso verso l’azzeramento delle emissioni di CO2 entro il 2050. Gli attivisti erano stati arrestati per non aver rispettato l’ingiunzione della Polizia di Londra di non bloccare l’accesso all’hotel dove si svolgeva la conferenza.
Ma stando al giudice queste condizioni sono state “irragionevolmente imposte” dalle forze dell’ordine ai manifestanti, pertanto “chi non ha rispettato quelle regole non ha commesso alcun reato“. Il verdetto è stato accolto come “una vittoria per il diritto di protestare” da parte di Greenpeace UK. “È ridicolo che sempre più attivisti del clima si trovino in tribunale per aver esercitato pacificamente il loro diritto di protestare, mentre i giganti dei combustibili fossili come Shell possono raccogliere miliardi di profitti dalla vendita di combustibili fossili dannosi per il clima“, ha dichiarato Maja Darlington, parlando a nome del gruppo ambientalista.