Elon Musk ha annunciato che il primo impianto di chip cerebrale di Neuralink è stato un successo. Il magnate della tecnologia ha rivelato che il paziente a cui è stato impiantato il chip si è completamente ripreso. Musk ha affermato che il “paziente zero” ha fatto progressi significativi ed è ora in grado di controllare un mouse per computer con i propri pensieri.
“Il progresso è buono e il paziente sembra aver fatto una completa guarigione, con effetti neurali che conosciamo,” ha detto Musk in un evento su Spaces, piattaforma di social media X (ex Twitter). “Il paziente è in grado di muovere un mouse sullo schermo solo pensando“. Il magnate della tecnologia ha aggiunto che il suo team sta cercando di ottenere il maggior numero possibile di click del mouse dal paziente. Il chip cerebrale, chiamato Telepathy, ha 1.000 elettrodi e spera di aiutare le persone a eseguire funzioni informatiche senza fili semplicemente pensando tramite un meccanismo “pensa-e-clicca”.
Il mese scorso, il capo di Tesla aveva annunciato che Neuralink aveva impiantato con successo il chip cerebrale sul suo primo soggetto umano dopo aver ottenuto le approvazioni per gli studi clinici sull’uomo. Neuralink ha ottenuto l’approvazione della FDA per i suoi primi studi clinici sull’uomo a maggio, con l’azienda che inizialmente voleva effettuare test su 10 umani, anche se quel numero è sceso a 6.
Neuralink: cos’è, a cosa serve il chip e come funziona
Neuralink è un’azienda neurotecnologica fondata da Elon Musk nel 2016 che sviluppa interfacce neurali impiantabili, ossia chip in grado di connettersi direttamente al cervello umano.
A cosa serve?
Gli obiettivi di Neuralink sono molteplici e ambiziosi:
- Ripristinare le funzioni neurologiche perdute – L’interfaccia neurale potrebbe aiutare persone con disabilità motorie, sensoriali o cognitive a recuperare parte delle loro capacità perdute. Ad esempio, potrebbe permettere a un paraplegico di muovere di nuovo le gambe o a un non vedente di recuperare la vista;
- Migliorare le capacità umane – Neuralink potrebbe non solo ripristinare le funzioni perdute, ma anche potenziare quelle esistenti. Per esempio, potrebbe aumentare la memoria, la concentrazione e la capacità di apprendimento;
- Creare un’interfaccia uomo-macchina più efficiente – L’interfaccia neurale potrebbe permettere di comunicare con computer e altri dispositivi in modo più naturale e intuitivo, semplicemente usando il pensiero;
- Collegare il cervello umano a internet – In un futuro più lontano, Neuralink potrebbe permettere di caricare la propria coscienza in un computer o di creare una sorta di “internet del cervello” che connette le menti di tutte le persone.
Come funziona?
Il chip di Neuralink è un piccolo dispositivo di circa 8 millimetri di diametro che viene impiantato nella corteccia cerebrale. Il chip è dotato di una serie di microelettrodi che captano i segnali elettrici dei neuroni. Questi segnali vengono poi trasmessi a un dispositivo esterno, che li elabora e li traduce in comandi o informazioni.