Gli intensi incendi boschivi che hanno colpito un’area densamente popolata del Cile centrale hanno provocato la morte di almeno 19 persone e distrutto circa 1.100 case, riferiscono le autorità, aggiornando il triste bilancio. Il Ministro dell’Interno cileno Carolina Tohá ha affermato che attualmente sono 92 gli incendi boschivi che divampano nel centro e nel sud del Paese, dove le temperature sono state insolitamente alte questa settimana. Tohá ha sottolineato come il bilancio sia provvisorio, perché “le vittime accertate provengono tutte da Villa Independencia, nel settore Achupallas”. Ma, ha aggiunto, “ci sono altre aree dell’incendio da dove non abbiamo ancora notizie confermate“.
Gli incendi più mortali si sono verificati nella regione di Valparaiso, dove le autorità hanno invitato le persone a non lasciare le proprie case affinché i camion dei pompieri, le ambulanze e altri veicoli di emergenza possano transitare con maggiore facilità. Tohá ha detto che due incendi vicino alle città di Quilpué e Villa Alemana hanno bruciato almeno 8.000 ettari da venerdì. Uno degli incendi sta minacciando la località turistica costiera di Viña del Mar.
Tre rifugi sono stati allestiti nella regione di Valparaiso e Tohá ha affermato che le squadre di soccorso stanno ancora lottando per raggiungere i quartieri più gravemente colpiti. Il Ministro ha detto che 19 elicotteri e più di 450 Vigili del Fuoco sono stati portati nella zona per contrastare gli incendi.
Quest’anno, il fenomeno climatico di El Niño ha causato siccità e temperature più alte del solito nella parte occidentale del Sud America, aumentando il rischio di incendi boschivi. A gennaio, più di 17.000 ettari di foreste sono stati distrutti in Colombia da incendi seguiti a diverse settimane di tempo secco.