La Fisica Quantistica rivela i segreti delle origini della vita

Al centro di questa ricerca si trova il fenomeno dell'intersystem crossing
MeteoWeb

La collaborazione tra chimici e fisici ha portato alla luce una serie di scoperte rivoluzionarie, aprendo una finestra senza precedenti sulla comprensione dei processi biologici fondamentali. Al centro di questa rivoluzione scientifica si trova la fisica quantistica, che, con le sue leggi che governano il mondo delle particelle più piccole, ha rivelato segreti intricati sull’origine della vita stessa.

Il fenomeno dell’Intersystem Crossing

La ricerca condotta da un consorzio di istituzioni accademiche italiane, tra cui la Scuola Normale di Pisa, l’Università di Bologna, l’Università di Perugia e il Politecnico di Milano, ha gettato nuova luce sui meccanismi che regolano le reazioni tra l’ossigeno atomico e i composti contenenti azoto. Pubblicato su Nature Chemistry, questo studio ha dimostrato che le leggi quantistiche influenzano in modo significativo le dinamiche chimiche, aprendo una strada verso la comprensione delle origini della vita stessa.

Al centro di questa ricerca si trova il fenomeno dell’intersystem crossing, un processo attraverso il quale gli elettroni saltano tra stati energetici diversi. Ciò che ha reso questa scoperta ancora più sorprendente è stato il suo legame con la presenza di atomi di azoto in determinati composti.

Lo studio ha rivelato che la presenza di atomi di azoto influenza significativamente il processo dell’intersystem crossing, aprendo una nuova prospettiva sulla comprensione dei meccanismi sottili che sottendono alle reazioni chimiche fondamentali. I ricercatori italiani hanno osservato che l’intersystem crossing si verifica con una frequenza del 30% nelle reazioni tra l’ossigeno atomico e composti aromatici privi di azoto, come il benzene, mentre raggiunge quasi il 98% quando il composto contiene azoto, come nel caso della piridina.

I promettenti risultati

Questa ricerca non ha solo conseguenze per la nostra comprensione dei processi biologici, ma si estende anche al campo della chimica atmosferica e dell’astrochimica. L’applicazione della fisica quantistica alla biologia offre nuovi strumenti per esplorare e comprendere i cambiamenti climatici e i processi che hanno plasmato il nostro pianeta nel corso dei millenni. Inoltre, apre la strada a nuove scoperte e innovazioni nel campo della scienza, dimostrando il potenziale della collaborazione interdisciplinare nel campo scientifico.

Il Laboratorio Smart della Scuola Normale, diretto dal professor Vincenzo Barone, ha svolto un ruolo fondamentale nello studio, insieme ai gruppi di ricerca delle università coinvolte, coordinati rispettivamente da Cristina Puzzarini dell’Università di Bologna e Nadia Balucani dell’Università di Perugia, oltre al team del Politecnico di Milano guidato da Carlo Cavallotti. Questa collaborazione ha dimostrato il valore dell’interdisciplinarietà nella ricerca scientifica.

Condividi