Precisazioni tecniche di chiarimento su vicenda Rimozione/Non Rimozione Colmata a Mare nel brownfield site di Bagnoli

MeteoWeb

di Benedetto De Vivo* – Intervengo ulteriormente sul progetto risanamento del sito industriale dismesso (brownfield sites) di Bagnoli, portando, spero, un nuovo chiarimento sulla vicenda della rimozione/non rimozione Colmata, gonfiata oltremisura da cantori dell’informazione ansiosi di non disturbare i gestori della cosa pubblica.

Come premessa, bisogna conoscere a menadito quale è lo stato dell’arte del sito ex industriale, prima di avventurarsi a indicare soluzioni alquanto fantasiose, che non trovano riscontro con quanto si fa in tutto il mondo civile per il risanamento dei siti industriali dismessi (brownfield sites). Lo stato dell’arte dei terreni di Bagnoli mi è noto nei dettagli, essendo io stato componente della Commissione di Esperti (1995-2001) di supporto a un Comitato di Alta Vigilanza (entrambi di nomina governativa), per le attività di monitoraggio del sito affidate alla ex Bagnoli SpA, sotto il controllo di un Comitato di Alta Vigilanza, che si avvaleva del supporto tecnico di una Commissione di 7 Esperti. Il Comitato di Esperti (senza poteri deliberanti) esprimeva pareri alla Commissione di Alta Vigilanza per il monitoraggio delle matrici ambientali dell’ex sito industriale. Monitoraggio propedeutico al Piano di bonifica, poi affidato per l’esecuzione alla nuova società BagnoliFutura SPA (che sostituì Bagnoli SpA). Il monitoraggio definì dettagliatamente il livello di inquinamento per metalli e composti Organici (IPA, PCB, Idrocarburi totali) delle varie aree del sito di Bagnoli, ben distinguendo la componente antropica rispetto a quella naturale.

Le attività di bonifica, condotte da BagnoliFutura SpA, subentrata a Bagnoli SpA, nella fase finale furono bloccate dal Tribunale di Napoli, con sequestro del sito e relativo processo, che non si è ancora concluso in modo definitivo. Ci sono state sentenze di condanna e parziale assoluzione di Primo grado, di assoluzioni in Appello e conferme di condanne in Cassazione. Ora il giudizio è in attesa di una seconda sentenza di Appello, sulla quale dovrà esprimersi definitivamente la Cassazione. Per il Processo di Primo grado sono stato uno dei Consulenti tecnici del PM Stefania Buda. Per quanto riguarda tutta la vicenda del risanamento del sito ex-industriale di Bagnoli rimando al libro: De Vivo B., Auriemma G. e Manno M, 2021. Il risanamento di un sito industriale dismesso. Bagnoli: davvero un caso unico al mondo? La Valle del Tempo, Napoli, 186 pp. ISBN 979-12-807-30-06-0), e a vari interventi su MeteoWeb (1. De Vivo B., 2020; https://www.meteoweb.eu/2020/10/bonifica-sito-ex-industriale-bagnoli/1488413/; 2. De Vivo B., 2021; https://www.meteoweb.eu/2021/04/bagnoli-napoli-la-bonifica-infinita/1661459/; 3. De Vivo B., 2022. https://www.meteoweb.eu/2022/03/il-risanamento-di-un-sito-industriale-dismesso-bagnoli-davvero-un-caso-unico-al-mondo/1777807/; 4. Auriemma G., De Vivo B., Manno M., 2022. https://www.meteoweb.eu/2022/07/commenti-su-motivazioni-della-sentenza-di-processo-di-appello-su-bonifica-di-bagnoli/1813154/; 5. De Vivo B, Auriemma G, Manno M., 2023. https://www.meteoweb.eu/2023/07/bagnoli-la-bonifica-infinita-spacciata-per-un-caso-unico-al-mondo/1001269572/; 6. De Vivo B., Auriemma G, Manno M., 2023. https://www.meteoweb.eu/2023/07/commenti-su-motivazioni-della-sentenza-della-cassazione-su-bonifica-di-bagnoli/1001278192/; 7. De Vivo B., 2024, https://www.meteoweb.eu/2024/01/bagnoli-sindaco-manfredi-rilancia-ulteriore richiesta-fondi-bonifica/1001355485; 8. De Vivo B., 2024. https://www.meteoweb.eu/2024/02/commento-articolo-ugo-leone-bagnoli-colmata-puo-restare/1001356482/; 9. De Vivo B., 2024. https://www.meteoweb.eu/2024/02/commento-articolo-di-costanzo-bagnoli/1001359543).

In ogni caso, quale che sia l’esito finale di vicenda giudiziaria, le attività di monitoraggio hanno dimostrato quanto segue: la presenza di inquinanti potenzialmente tossici, riguardavano essenzialmente IPA, PCB, Idrocarburi Totali. I metalli non costituivano e non costituiscono problema. Quelli di origine industriale, provengono da loppe e scorie di altoforni. Sono ossidati e inertizzati, quindi non sono biodisponibili e non sono nocivi per la salute umana. I test di cessione fatti effettuare da ex Commissione di Esperti fra 1995-2001, hanno dimostrato loro stabilità e non pericolosità per la salute umana. Altri sono geogenici, di origine vulcanica – sorgenti termali, ampiamente diffuse nella Baia di Bagnoli e in tutti i Campi Flegrei. Non c’è quindi nessuna bonifica da fare per quanto riguarda i metalli. Sarebbe veramente singolare pretendere di “bonificare” la Natura… L’unico problema a Bagnoli, riguarda pertanto la contaminazione antropica da composti organici (Idrocarburi, IPA, PCB), per il cui risanamento si può procedere alla loro pulizia con il desorbimento termico, in situ o ex-situ. In questo modo si ottiene il materiale necessario per la messa in sicurezza di tutta l’area ex-industriale, senza trasporti né via mare, né via terra.

A questo proposito, è proprio il materiale della colmata che risulta prezioso per assicurare la sostenibilità ambientale ed economica dell’operazione. Essendo composta prevalentemente da loppe e scorie inertizzate negli altoforni, tale materiale per circa i due terzi del suo spessore non é contaminato, e quindi può essere utilizzato direttamente per la copertura dei terreni ex industriali.

Bisogna quindi intervenire su IPA, PCB, Idrocarburi Totali, di origine prettamente industriale. Tali composti organici sono presenti in concentrazioni superiori alla soglia di legge, sul 40% dei terreni della Colmata, e più diffusamente in tutto il materiale di riporto di area interna del sito industriale. La decisione Rimozione/Non Rimozione è puramente di carattere politico. Io esprimo solo il mio di punta di vista tecnico, sulla base di quanto viene realizzato in tutto il mondo civile. Indico quindi le due possibili soluzioni, sia per l’ipotesi di legge della rimozione, sia per l’ipotesi in cui si dovesse approvare una nuova legge che elimini l’obbligo della rimozione.

  1. Soluzione senza la rimozione Colmata: Se la Colmata non viene rimossa, come previsto dalla Legge esistente (1996) e dal vincolo del Ministero dei Beni Culturali, che dispongono il ripristino della “morfologia naturale della costa” per motivazioni di tutela del Paesaggio (ex art. 9 della Costituzione), la soluzione del disinquinamento del 40% della superficie della Colmata si fa in-situ, senza scavare un grammo di terreno con il desorbimento termico, che elimina i composti Organici (attraverso loro volatilizzazione e raccolta).
  2. Soluzione con rimozione della Colmata: Se la Colmata viene rimossa, i terreni non contaminati da composti organici (IPA, PCB, Idrocarburi Totali), circa il 60% del totale (si vedano i risultati dei monitoraggi effettuati da Bagnoli SpA, 1995-2001), possono essere utilizzati per le operazioni di capping (copertura) dei terreni contaminati ex industriali a terra. I terreni della Colmata contaminati da composti organici, possono essere spostati di alcune centinaia di metri in area interna delle aree ex-industriali (es, sotto il costone di Posillipo), ed essere sottoposti a desorbimento termico ex-situ. Dopo il desorbimento, come il 60% dei terreni non contaminati, possono essere utilizzati ugualmente per il capping dei terreni ex-industriali a terra. La necessità quindi di migliaia o decine di migliaia di viaggi di camion per il trasporto dei terreni della Colmata attraverso le strade di Napoli è una totale sciocchezza tecnica, oltre che economica.

In tutto quanto sopra ritengo, che gli Amministratori Comunali – in primis il Sindaco Commissario – alcuni per giunta anche docenti universitari, dovrebbero avere l’onestà intellettuale, di non raccontare enormità del genere, che si pongono in netto contrasto con tutto quanto si fa nel resto del mondo civile, dove non si potrebbe mai assistere ad un simile sperpero di soldi pubblici. Bisogna ricordare che il caso del brownfield site di Bagnoli, NON è assolutamente un unicum mondiale. Basta considerare i tantissimi esempi virtuosi realizzati nel mondo civile. Di unico nel caso di Bagnoli c’è solo l’immane sperpero di denaro pubblico, senza alcun ritegno e decoro istituzionale.

Per quanto riguarda le soluzioni tecniche e i relativi costi economici, rimando a De Vivo B., 2024. https://www.meteoweb.eu/2024/02/commento-articolo-di-costanzo-bagnoli/1001359543 e a capitolo 16 di libro: De Vivo B., Lima A., Albanese S., Auriemma G., Manno M. and Roberts E., 2024. The Bagnoli-Napoli brownfield site in Italy: Before and after the first remediation phase. In: De Vivo B., Belkin H.E. and Lima A. (Eds), Environmental Geochemistry, Elsevier (The Netherlands). ISBN: B978-0-443-13801-0.00006-2. Elsevier (Netherlands), ?? pp. (in stampa). In questo capitolo, con i miei coautori, sottopongo all’attenzione dell’opinione pubblica internazionale le assurdità proposte da tanti amministratori pubblici per Bagnoli. Considerato che probabilmente la politica e soprattutto la stampa, ancora una volta non terranno in alcun conto quanto sostengo da ormai circa 30 anni, spero solo che le mie soluzioni siano portate, a ulteriore sperpero programmato (e si spera non realizzato), all’attenzione anche della Corte dei Conti.

In merito alla posizione del Sindaco di rimozione/non rimozione della Colmata, per onestà intellettuale, ribadisco che quanto sostiene Manfredi l’ho sempre sostenuto da quando ero componente della Commissione di Esperti (1995-2001). Il mio punto di vista si basava su elementari considerazioni di carattere scientifico, che nulla a che vedere avevano e hanno con le considerazioni di costi/benefici di cui parla il Sindaco Manfredi. Ma per non rimuovere la Colmata bisognerà ovviamente prima cambiare la Legge esistente del 1996 ed abrogare il vincolo paesistico.

In ogni caso da quanto leggo sulla stampa, penso che il Sindaco non sia nemmeno sfiorato dalla problematica geo-morfologica, alla base della mia opposizione all’eliminazione della Colmata. Semplicemente si affanna a fare considerazioni sui costi/benefici (costi per lo Stato; benefici per i privati). Leggo che non rimuovendo la Colmata si otterrebbe un risparmio di ben 600 milioni di euro, e che poi per la bonifica a terra – bontà sua – sarebbero necessari “solo” altri 600 milioni.

Semplicemente ribadisco e porto all’attenzione dei cittadini e degli attenti all’interesse pubblico, che per le soluzioni, semplici e veloci da me reiteratamente pubblicate per il risanamento di tutta l’area di ex sito industriale, compresa la rimozione della colmata, servono € 318 milioni, che potrebbero arrivare all’importo massimo di € 415 milioni, calcolando un 30% in più di eventuali costi aggiuntivi imprevisti.

Ribadisco qui la sintesi dei costi di massima (calcolati con ipotesi di legge dell’eliminazione della Colmata) per la realizzazione della Messa in Sicurezza/Bonifica dei terreni e dell’area marina di Bagnoli.

  1. Scavo Colmata a mare

Scavo                                                                                      €   25.975 000

Trasporto e messa in posto materiale non contaminato               €     6.679.000

Trasporto e messa in posto materiale contaminato                      € 102.415.000

Sub Totale                                                                               € 135.069.000

  1. Colmata a Mare-Sabbia – Trasporto e Messa in posto €   468.000
  2. Costruzione scogliera – lunghezza tot circa 900 m. € 111.780.000
  3. Barriera bio-reattiva (Iniezione di carbonio attivo polverizzato) €        000
  4. Aquagate/sedimite (Sedimenti marini) €     589.000
  5. Capping del sito    433.000
    TOTALE                                                                                   318.813.000
  6. Costi aggiuntivi-Imprevisti (30%)                               €   95.644.000

       TOTALE                                                                                  € 414.457.000

Se viceversa, si cambiasse la normativa vigente per conservare la Colmata, i costi saranno ulteriormente minori, in quanto si opererebbe con la Soluzione 1 (vedi sopra di Non Rimozione Colmata): Se la Colmata non venisse rimossa, il risanamento del 40% della sua superficie si farebbe in-situ, senza scavare un grammo di terreno con il desorbimento termico, eliminando i composti organici (attraverso la loro volatilizzazione e raccolta) e risparmiando i costi delle opere per la costruzione ridotta delle scogliere e di trasporto e ricollocazione del materiale non contaminato.

* Benedetto De Vivo: Adjunct Prof: Virginia Tech, Blacksburg 24061, VA, USA; Nanjing University, Nanjing, Cina; Hubei Polytechnic University, Huangshi, Cina. Già Prof. Ordinario di Geochimica Ambientale presso Univ. di Napoli Federico II. 2019 Gold Medal Award dell’Association of Applied Geochemists. In Lista di University Manchester, UK, tra i Top Italian Scientists (nella Disciplina Natural & Environmental Sciences). Prof. Straordinario presso l’Università Telematica Pegaso, Napoli.

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