Quest’anno stiamo di fatto vivendo un “non inverno”, con la stagione che è stata lungamente dominata dall’anticiclone, con lunghe fasi stabili e calde. Nessuna ondata di freddo degna di nota, se non in fugaci occasioni che hanno portato neve solo in alta quota. Anche buona parte dell’Europa si è ritrovata in condizioni simili. E uno dei principali fattori di questo inverno caldo e secco è stato il fenomeno climatico El Niño. “El Niño ha avuto un impatto sulla stagione invernale in tutta Europa”, dice ai microfoni di MeteoWeb Tyler Roys, meteorologo di AccuWeather, autorevole centro meteorologico statunitense. “Questo è quello che mi aspettavo per questo inverno, che ci sarebbero stati lunghi periodi di tempo attivo nella metà settentrionale dell’Europa con condizioni più secche nel terzo meridionale dell’Europa. Abbiamo anche previsto un inverno più caldo rispetto alla media storica, che dall’Irlanda all’Ucraina a sud ha registrato temperature di 1-3°C superiori alla media storica. Gran parte dell’Italia finora quest’inverno è stata di 2-3°C sopra la media storica. Questo è ciò che ci aspettiamo sotto i regimi di El Niño”, continua Roys.
“La domanda diventa cosa ci aspettiamo per la primavera. Ci aspettiamo che El Niño tenda ad avere una tendenza neutrale nel corso della stagione fino all’estate, ma ci saranno impatti duraturi sul pattern meteorologico in tutta Europa. È probabile che il pattern instabile nella metà settentrionale dell’Europa che vediamo a causa di El Niño durante l’inverno continui nella prima metà della primavera prima di passare a un pattern più secco per la metà occidentale dell’Europa, compresa l’Italia. Tra la fine di aprile e maggio, potremmo vedere la temperatura media ogni giorno essere di diversi gradi superiore alla media storica. La temperatura media nell’Europa orientale potrebbe essere vicina o inferiore alla media storica. Prima di questa transizione, prevediamo che le temperature rimarranno vicine o al di sopra della media storica in gran parte dell’Europa continentale, compresa l’Italia”, afferma Roys.
Forte maltempo in primavera sull’Italia
“La prima metà della primavera vedrà le Alpi ricevere la neve tanto necessaria; mentre nel resto d’Italia si registrerà un aumento dei rovesci e anche dei temporali. Ciò porta l’Italia, in particolare il Nord Italia e nello specifico la Pianura Padana, a vedere un inizio anticipato della stagione del maltempo intenso. Se c’è un’area in cui preoccuparsi delle inondazioni, sarebbero i versanti italiani delle Alpi e la parte settentrionale degli Appennini dove ci sarà qualche rischio”, spiega Roys.
Impatti sull’agricoltura
“Questo pattern potrebbe avere un impatto sulla semina delle colture nel Nord Italia e anche nell’Europa occidentale e centrale a causa del livello di umidità di alcune aree. D’altro canto, a seconda di quanto secco sarà il mese di maggio in queste aree, queste colture potrebbero essere alla ricerca della pioggia tanto necessaria se le precipitazioni saranno inferiori al 50%. Ancora una volta, prevediamo una seconda metà della primavera più secca, ma resta la domanda quanto sarà secca”, conclude Tyler Roys.