Passo in avanti per misurare la gravità quantistica, il fenomeno che potrebbe risolvere uno dei più grandi enigmi della fisica e unire le conoscenze del nostro mondo governato dalle leggi della fisica classica con il mondo della meccanica quantistica. A misurare l’attrazione gravitazionale della massa più piccola di sempre è stato l’esperimento descritto sulla rivista Science Advances e guidato da Tim Fuchs, dell’Università di Southampton nel Regno Unito, al quale l’Italia ha partecipato con l’Università di Trieste.
Gravità e meccanica quantistica
“Da circa un secolo gli scienziati cercano di comprendere come gravità e meccanica quantistica possano coesistere, ma senza successo“, ha detto Fuchs. Nate entrambe all’inizio dello secolo scorso, teoria della relatività e meccanica quantistica sono i modelli della fisica “perfetti”, capaci di descrivere e prevedere quasi perfettamente il mondo che ci circonda. Le due teorie sono però incompatibili, ossia non permettono in nessun modo di trovare un accordo, soprattutto nello spiegare cosa sia la gravità. Proprio per questo, da decenni molte delle menti più brillanti sono alla ricerca di una nuova teoria capace di unificare le due teorie. Per contribuire a risolvere questo enigma, “abbiamo ora misurato con successo i segnali gravitazionali con la massa più piccola mai registrata“, ha detto Fuchs.
Nello specifico, l’attrazione prodotta su una minuscola particella mantenuta in levitazione a una temperatura di pochi centesimi di grado sopra lo zero assoluto. “Da qui inizieremo a ridurre la massa utilizzando questa tecnica fino a raggiungere il mondo quantistico. Comprendendo la gravità quantistica – ha concluso – potremmo risolvere alcuni dei misteri del nostro universo, ad esempio come è iniziato o che cosa succede all’interno dei buchi neri, oppure unire tutte le forze in un’unica grande teoria“.