Quanto sta accadendo in Lombardia e nella Pianura Padana con un alto livello degli inquinanti è un “episodio critico“, secondo Arpa Lombardia, ma “tipico di questo periodo“. Sul proprio sito, l’agenzia regionale per l’ambiente fa un punto della situazione smog, ricordando che la combinazione di condizioni meteo che non aiutano a disperdere gli inquinanti, la configurazione delle montagne circostanti e la presenza di traffico, riscaldamento, industria e agricoltura portano a questa situazione. Arpa Lombardia spiega che “le Alpi e gli Appennini chiudono la Pianura Padana su tre lati determinando la velocità del vento tra le più basse d’Europa, con la formazione di frequenti inversioni termiche notturne. Si crea così una situazione in cui le emissioni di tutto il bacino ristagnano con valori di concentrazione di particolato elevati ed omogenei in tutto il territorio”.
Non è accaduto lo scorso anno grazie alle piogge e a episodi di vento Foehn che hanno disperso lo smog ma comunque “ciò che sta avvenendo è confrontabile in linea generale con quanto rilevato gli anni scorsi e migliore di quanto si misurava cinque, dieci o vent’anni fa”.
I dati della qualità dell’aria
I dati della qualità dell’aria rilevati dalle stazioni della rete di Arpa Lombardia nella giornata di ieri, lunedì 19 febbraio, confermano il perdurare della situazione di superamento della soglia giornaliera di 50 µg/m3 di PM10 in gran parte delle centraline lombarde. Il capoluogo che ha fatto registrare le concentrazioni più alte è stato Lodi con 130 µg/m3, seguito da Pavia con 125 µg/m3, Milano con 122 µg/m3, Mantova 118 µg/m3, Monza 111 µg/m3, Cremona 102 µg/m3, Brescia 93 µg/3, Bergamo 87 µg/m3, Como 59 µg/m3, Lecco 56 µg/m3. Le stazioni di Varese in via Copelli con 48 µg/3 e quelle situate nella fascia alpina (tra cui Sondrio con 35 µg/m3) fanno registrare valori inferiori alla soglia. “Ciò – sottolinea Arpa – dimostra l’importanza delle condizioni meteorologiche della Pianura Padana“.
In base alle previsioni, la situazione migliorerà a partire da giovedì 22 e soprattutto venerdì 23 febbraio.
L’importanza dei dati
I dati di Arpa “sono frutto di valutazioni effettuate seguendo metodi e norme riconosciute e condivise”. “Quando vengono proposte classifiche sulla qualità dell’aria – ribadisce l’agenzia – si rischia spesso di diffondere informazioni non corrispondenti a quanto si può affermare attenendosi alla normativa. Chiariamo quindi ancora una volta che Arpa Lombardia certifica i propri dati, sulla base di strumentazione conforme alla normativa di riferimento e mediante appositi programmi di assicurazione e controllo di qualità. I siti dove sono posizionate le centraline sono scelti per essere rappresentativi della reale esposizione della popolazione. Arpa, inoltre, elabora le proprie statistiche e pubblica i propri report sulla base dei periodi di valutazione previsti dalla legge”.
Arpa Lombardia parla poi della classifica che domenica 18 febbraio piazzava Milano come terza città con la peggior qualità dell’aria al mondo. “La classifica citata in questi giorni, tratta dal sito iqair.com, fa riferimento a dati orari, che cambiano di ora in ora, con la conseguenza di produrre un elenco variabile a seconda del momento in cui lo si guarda. Lo stesso sito, a titolo di esempio, quando riporta le medie sul lungo periodo, colloca il capoluogo lombardo al 531° posto. Ancora più importante è sottolineare che spesso alcuni di questi siti considerano nelle proprie valutazioni sia i dati ufficiali provenienti da misure certificate come quelle di Arpa Lombardia sia quelli provenienti da altre misure, effettuate con strumentazione che può essere anche molto diversa e non equivalente a quella prevista dalla normativa”, conclude Arpa Lombardia.