L’anticiclone che domina da diversi giorni sta provocando alti livelli di smog in Pianura Padana, così come successo nelle scorse settimane di questo “non inverno”. E oggi arrivano i dati del sito svizzero IQAir a certificare la situazione. Secondo IQAir che rileva la qualità dell’aria nel mondo basandosi sull’indice di qualità dell’aria degli USA (Us Aqi), Milano sarebbe oggi tra le città più inquinate con un punteggio di 199, preceduta solo dalle super inquinante Dacca (249) in Bangladesh e Lahore (252) in Pakistan.
La qualità dell’aria di Milano è indicata con il colore rosso e rientra nella categoria ‘non salutare’. Il sito svizzero indica che attualmente la concentrazione di PM2.5 a Milano è 29,7 volte il valore guida annuale della qualità dell’aria indicato dall’OMS. IQAir consiglia quindi di evitare l’esercizio fisco all’aperto, di chiudere le finestre in casa, di indossare una mascherina all’aperto e di utilizzare i purificatori d’aria.
I fattori che favoriscono lo smog in Pianura Padana
La Pianura Padana ha un problema persistente: l’inquinamento atmosferico. Si tratta di una regione densamente popolata ed è anche altamente industrializzata, con conseguenti grandi quantità di sostanze inquinanti rilasciate nell’atmosfera. La sua geografia e le sue caratteristiche meteorologiche aggravano il problema. Circondata dalle Alpi a nord e dagli Appennini a sud, la Pianura Padana funge da bacino naturale, creando un microclima che spesso intrappola gli agenti inquinanti. Durante determinate condizioni meteorologiche, come le inversioni di temperatura, la valle diventa una conca dove gli inquinanti, tra cui il particolato e gli ossidi di azoto, si accumulano, portando ad elevate concentrazioni di inquinanti atmosferici.
L’inquinamento atmosferico nella Pianura Padana presenta andamenti stagionali distinti, spiega l’Agenzia Spaziale Europea (ESA). I mesi invernali spesso vedono un aumento dei livelli di inquinamento a causa delle inversioni di temperatura e della maggiore domanda di energia per il riscaldamento. Durante questi periodi, le concentrazioni di particolato fine e grossolano (PM2,5 e PM10) tendono ad aumentare, causando problemi per la salute. Al contrario, i mesi estivi possono testimoniare livelli elevati di ozono, derivanti dall’aumento della radiazione solare e dalla presenza di precursori (ossidi di azoto e composti organici volatili) emessi da varie fonti.