La pianura padana anche oggi è alle prese con alti livelli di Smog; l’area è una delle più inquinate al mondo con pesantissime conseguenze sulla salute dei cittadini. In base ai dati dell’Agenzia europea dell’ambiente e Sima, le morti premature a causa dell’inquinamento atmosferico in Europa nel 2020 sono state 238.000 (-45% rispetto al 2005), 80mila invece in Italia. Cifre molto più alte rispetto a quelle del Covid-19, che però hanno scatenato l’isteria collettiva.
Le polveri sottili che inquinano l’aria della pianura Padana sono una miscela di particelle, solide e liquide, dette PM10 o PM2.5 perché hanno un diametro inferiore ai 10 e 2,5 micron e per questo sono capaci di penetrare in profondità nei polmoni.
L’Italia è lontana dai livelli sulla qualità dell’aria raccomandati dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). E’ quanto emerge dal quarto ‘Rapporto Ambiente’ del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (Snpa), presentato oggi a Roma. In particolare sulle polveri sottili, PM10 e PM2.5, la situazione non è buona: sul PM10 è “lontanissimo l’obiettivo di raggiungere i livelli raccomandati dall’Oms”, così come “sembra piuttosto difficile” rispettare il target previsto dalla normativa; sul PM2.5 si fa presente che “risulta superato”, in oltre il 99% “delle stazioni di monitoraggio, il valore di riferimento annuale dell’Oms”.
Il ministro dell’Ambiente Pichetto: “ecco le soluzioni”
Per affrontare i livelli di SMOG registrati in questi giorni in alcune aree del Paese ”l’azione è sotto l’aspetto energetico, sul fronte della decarbonizzazione con la modernizzazione del sistema industriale, dei fabbricati, qui l’azione che dobbiamo portare avanti è quella dell’efficientamento energetico, che è una delle grandi fonti di emissioni carboniche, quello veicolare, dove stanno agendo le varie regioni e gli enti locali, e naturalmente la modernizzazione del sistema agricolo”. Così il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto a margine della presentazione del Rapporto Ambiente Snpa. Quindi ”ognuno deve fare la sua parte. Vedo che le regioni sono impegnate, è stato fatto già molto, Ma il quadro è quello, lo sappiamo bene, la Pianura Padana ha una condizione orografica molto particolare, perché ha montagna a sud, a nord, a ovest, il vento che soffia dal mare verso l’interno, 20 milioni di abitanti e una concentrazione produttiva e industriale che è tra la più grandi d’Europa”. ”Il fronte della decarbonizzazione è il fronte principale, il fronte dell’adattamento è una conseguenza. Io credo che questo sia un percorso che non si risolve con un provvedimento dell’immediato. Chiaro che l’emergenza del giorno può essere anche combattuta con alcuni blocchi di tipo veicolare su situazioni particolari, ma questa non è la soluzione di lungo periodo, è un cerotto nel breve periodo”, conclude.
Quanto a Milano ”è migliorata molto rispetto a 10 o 20 anni fa, quindi questo dobbiamo riconoscerlo. Poi, certo, giornate come quelle degli ultimi giorni, con la pressione atmosferica, la presenza di nebbia molto massiccia, portano a sforare rispetto a quelli che sono i parametri”. Quanto ad eventuali ulteriori interventi, il ministro spiega che ”vengono normalmente concordati con la Regione, perché è una competenza regionale, e comunale per quanto riguarda il traffico veicolare, se andiamo solo sul fronte veicolo. Io credo che il percorso sia di medio o lungo periodo rispetto all’efficientamento dei fabbricati, è fondamentale”.
Il governatore lombardo Fontana: “smog provocato da un insieme di cause, problema da affrontare nel suo complesso”
Le polemiche intorno ai livelli di smog nella Regione trovano la causa “nei mezzi di trasporto”, ma in realta’ “i problemi sono altri. Se pensate che a Milano ci sono ancora 890 impianti di riscaldamento che funzionano a gasolio e che ci sono ancora in Lombardia impianti di riscaldamento a legna forse vi potete dare una risposta. E’ un insieme di cose che vanno esaminate ed affrontate”. Lo ha detto Attilio Fontana, presidente di Regione Lombardia, a margine di un incontro bilaterale sulla cooperazione transfrontaliera tra Italia e Svizzera in corso a Milano, riferendosi ai livelli di pm10 e pm2.5 che negli ultimi venti giorni ha superato la soglia prevista dall’Oms. “Continuare a sottolineare questi problemi non puo’ che creare ulteriore panico nei nostri cittadini. Io quello che devo dire l’ho gia’ detto e non posso che ribadirlo: bisogna distinguere quello che si fa per evitare di inquinare rispetto a quello che e’ la situazione geomorfologica. Noi abbiamo una quantita’ di sostanze inquinanti che immettiamo in atmosfera che e’ di gran lunga al di sotto dei parametri voluti dall’Europa che e’ sicuramente rispettosa di tutti quelli che sono i parametri stabiliti dall’unione europea. se poi qui l’aria in certi periodi dell’anno non circola per via della condizione della nostra Pianura Padana, circondata da Alpi e Appennini e dove di vento non ce n’e’ mai, e’ un dato di fatto da cui non possiamo prescindere” ha spiegato il governatore lombardo. In conclusione “potremmo continuare a migliorare, se voi guardate i parametri sono in continuo miglioramento, pero’ e’ chiaro che se non piove e non c’e’ vento la situazione non puo’ essere in nessun modo risolta se non spopolando la regione o chiudendo la regione ma credo che non si possa fare” ha ribadito Fontana.