Il mese di febbraio è stato eccezionalmente mite in Svizzera, rappresentando il mese più caldo registrato dal 1864, anno in cui sono iniziate le misurazioni meteorologiche. Questo particolare fenomeno è stato particolarmente evidente nelle regioni a Sud delle Alpi, dove la temperatura media mensile ha superato nettamente il precedente record. La combinazione di un dicembre e un gennaio altrettanto miti ha ulteriormente contribuito a rendere quest’inverno il più caldo mai registrato sin dall’avvio delle osservazioni climatiche.
A fare il punto è MeteoSvizzera, l’Ufficio federale di meteorologia e climatologia, che ha pubblicato un report dettagliato, corredato da dati e mappe. La temperatura media nazionale di febbraio “risulterà pari a 2,7°C, valore che sarebbe più elevato della norma anche per il mese di marzo. Il febbraio più mite fino ad oggi, nel 1990, aveva raggiunto i 2,1°C. Febbraio 2020 si colloca al 3° posto con una media nazionale di 1,6°C,” si legge nell’approfondimento. “Con una media mensile nazionale di 2,7°C, febbraio ha fatto registrare una temperatura di ben 4,6°C superiore alla norma 1991-2020. Considerando tutti i mesi, questo valore costituisce la seconda anomalia mensile positiva più elevata da quando sono iniziate le misurazioni nel 1864. Solamente il mese di giugno del 2003 aveva fatto registrare un valore di pochissimo più elevato. L’aprile del 2007 aveva mostrato un valore leggermente inferiore pari a 4,2°C”.
Dal periodo di riferimento preindustriale 1871–1900 ad oggi, in Svizzera “il mese di febbraio si è riscaldato di 2,7°C. Rispetto alla norma 1991-2020, l’aumento di temperatura è invece stato di 1,6°C“.
Record di febbraio localmente estremi nel Sud della Svizzera
Sul versante meridionale delle Alpi, “la temperatura media mensile è risultata molto più elevata rispetto al record precedente. Ad esempio, a Poschiavo il mese terminerà con una temperatura di quasi 2°C superiore a quella di febbraio 2020, che prima di quest’anno era il mese di febbraio più mite mai registrato. Il favonio ha sicuramente contribuito a queste temperature straordinarie. Infatti in alcune zone sudalpine fra il 2 al 5 febbraio le temperature sono state molto elevate“.
Temperature molto miti
Per la maggior parte del mese di febbraio, “la temperatura media giornaliera è stata di oltre 3°C al di sopra della norma in tutto il Paese. In alcune regioni, l’anomalia è stata superiore a 5 °C durante circa la metà dei giorni del mese,” spiega MeteoSvizzera. “A Sud delle Alpi una prima fase molto calda si è verificata dal 1° al 5 febbraio, in montagna dal 2 al 6 febbraio. Durante le giornate più miti, le medie giornaliere sono risultate di 10-13 °C superiori alla norma. Il secondo periodo caldo ha interessato il versante settentrionale delle Alpi e il Vallese dal 7 all’11 febbraio. A causa del favonio, nelle vallate nordalpine e in Valles le temperature medie giornaliere più elevate hanno toccato i 10-12 °C al di sopra della norma. Il terzo periodo caldo è stato osservato in tutta la Svizzera fra il 14 e il 19 febbraio, con anomalie positive di temperatura di 6-9 °C. Anche in montagna il 15 e 16 febbraio si sono registrati valori da 10 a quasi 12 °C superiori alla norma“.
La notte di febbraio più mite
Alcune stazioni di misura “hanno registrato la notte di febbraio più mite dall’inizio delle misurazioni. Sostenuta dal favonio, nella notte tra l’8 e il 9 febbraio a Bad Ragaz la temperatura non è scesa sotto i 12,6 °C, superando i 10,9 °C misurati fra il 6 e il 7 febbraio 2001, primato precedente per questa stazione. La serie di misurazioni della temperatura minima a Bad Ragaz è iniziata nel 1938“.
Neve nelle Alpi meridionali e orientali
A partire dal 22 febbraio, “una situazione da sudovest durata diversi giorni ha portato molta neve sulle montagne del Ticino e dei Grigioni. A San Bernardino (1639 m) e a Segl-Maria (1804 m) in tre giorni è caduto quasi un metro di neve fresca, a Santa Maria Müstair (1386 m) 70 cm, ad Arosa (1878 m) poco meno di 50 cm“.
Febbraio piovoso nel Sud
In febbraio “il versante meridionale delle Alpi e l’Engadina hanno ricevuto precipitazioni ben al di sopra della media. Singole stazioni di misura hanno registrato oltre il 300% della norma 1991-2020. A Stabio è caduto oltre il 350% della norma,” prosegue il report di MeteoSvizzera. Nella parte “settentrionale e nordorientale, i totali mensili di precipitazione hanno raggiunto in alcune località il 100-125 % della norma, localmente il 160 % circa. Le altre regioni della Svizzera hanno registrato per lo più quantitativi inferiori alla media“.
L’inverno più mite da quando sono iniziate le misurazioni
La temperatura media nazionale dell’inverno “(da dicembre 2023 a febbraio 2024) risulterà di 0,9°C. Ciò significa che l’inverno è attualmente di 2,8°C al di sopra della norma 1991-2020 e al 1° posto dall’inizio delle misurazioni. L’inverno 2019/20 era stato analogamente mite, con 2,6°C al di sopra della norma. Dal periodo di riferimento preindustriale 1871-1900 ad oggi, l’inverno in Svizzera è diventato più caldo di 2,9 °C. Il riscaldamento rispetto al periodo di riferimento 1991-2020 è di 1,0 °C“.
Tutti e tre i mesi invernali molto miti
Dicembre 2023 “è stato di 2,0°C più mite della norma 1991-2020 ed è stato il quinto mese di dicembre più caldo da quando sono iniziate le misurazioni nel 1864. Anche gennaio 2024 è stato molto mite, con una temperatura media di 1,6°C superiore alla norma. Localmente, è stato uno dei mesi di gennaio più miti da quando sono iniziate le misurazioni. Diverse stazioni di misura hanno registrato record di temperatura massima giornaliera. La temperatura di febbraio 2024 ha raggiunto il nuovo record di 4,6°C al di sopra della norma 1991-2020,” riporta MeteoSvizzera.
Inizio dell’inverno estremamente piovoso
Il mese di dicembre “ha portato in Svizzera precipitazioni mensili di gran lunga superiori alla media. In oltre 90 siti di misurazione, dicembre 2023 è stato uno dei cinque o addirittura dei tre mesi di dicembre più piovosi dall’inizio delle misurazioni. Localmente, è stato registrato anche il dicembre più piovoso dall’inizio delle misurazioni. A gennaio, il versante settentrionale delle Alpi ha nuovamente ricevuto precipitazioni superiori alla media su un’ampia area. I quantitativi di gennaio si sono mantenuti al di sotto della media soprattutto nell’Alto Vallese, in Ticino e nei Grigioni. Nel mese di febbraio sono cadute precipitazioni di gran lunga superiori alla media sul versante meridionale delle Alpi. Nella Svizzera settentrionale e nord-orientale i totali mensili sono stati in alcuni luoghi leggermente superiori alla norma. Le altre regioni della Svizzera hanno registrato per lo più quantitativi inferiori alla media“.
Durante l’intero inverno 2023/24,”i totali delle precipitazioni hanno raggiunto il 130-160% della norma 1991-2020 su un’ampia area. In Engadina i valori sono stati compresi tra il 170 e il 180% della norma, al Sud essi hanno raggiunto localmente più del 180 % della media”.
Soleggiamento scarso
Nel piovoso dicembre “la durata del soleggiamento è rimasta al di sotto della norma 1991–2020, soprattutto nelle Alpi e nel Giura, con valori superiori alla norma in vaste aree pianeggianti a nord delle Alpi e nel Ticino meridionale. In gennaio, la durata del soleggiamento sul versante meridionale delle Alpi è stata nella norma o leggermente superiore, mentre nelle altre regioni della Svizzera, la percentuale è stata per lo più compresa tra l’80 e il 100 % della norma 1991–2020. In febbraio, la durata del soleggiamento ha raggiunto solo il 60-90% della norma su tutta la Svizzera, senza che nessuna regione abbia riportato valori medi o superiori alla media“.
Nel complesso, “l’inverno 2023/24 ha visto una durata del soleggiamento inferiore alla media in molte zone svizzere. I valori sono stati per lo più compresi tra l’80 e poco meno del 100% della norma 1991-2020. Solo localmente la durata del soleggiamento invernale è risultata del 100% della norma o leggermente superiore,” conclude il report.