Spazio, tecnologia Leonardo a bordo della missione EarthCARE

Importante contributo di Leonardo alla missione EarthCARE dell’ESA grazie anche al supporto dell'ASI
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C’è anche molta tecnologia italiana a bordo di EarthCARE, la missione dell’Agenzia Spaziale Europea, in collaborazione con l’agenzia spaziale giapponese JAXA, che contribuirà a raccogliere informazioni fondamentali per comprendere meglio la relazione fra nuvole, aerosol e radiazioni e i loro effetti combinati sul sistema climatico e della Terra. Importante il contributo di Leonardo alla missione EarthCARE, grazie anche al supporto dell’ASI.  Il satellite – ha fatto sapere l’ESA – ha superato le ultime verifiche e sarà lanciato a maggio su un razzo Falcon 9 di SpaceX dalla base aerea di Vandenberg in California.

Leonardo e il trasmettitore laser di ATLID

Leonardo – informa una nota – ha fornito un importante contributo tecnologico grazie anche al supporto dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) realizzando il trasmettitore laser dello strumento ATLID (Atmospheric Lidar), i pannelli solari, uno speciale sensore d’assetto e un trasmettitore di potenza per lo strumento Cloud Profiling Radar (CPR) della JAXA. Il trasmettitore laser realizzato da Leonardo nei siti di Pomezia (Roma) e Campi Bisenzio (Firenze) per lo strumento ATLID, un lidar atmosferico composto da più parti, contribuirà a raccogliere dati importanti sulle particelle degli aerosol e delle nubi.

Dallo spazio, il laser è in grado di osservare particelle nell’atmosfera molto piccole, di dimensioni inferiori un millesimo di un millimetro, ovvero 30 volte più piccole dello spessore di un capello. Per riuscirci, il trasmettitore laser emette una serie di brevissimi impulsi nell’ultravioletto della durata di nano secondi (in un minuto circa 3.000 impulsi) che vengono “riflessi” dagli aerosol (quali sottili particelle solide, goccioline liquide sospese nell’aria o in altro gas) o dalle nubi sottili, in modo tale da generare un segnale di ritorno contenente le informazioni sulla distanza e sulla tipologia delle particelle osservate e successivamente analizzate dal ricevitore dello strumento ATLID. Composto da circa 80 elementi ottici (lenti, specchi e altri) perfettamente posizionati con una precisione ed una stabilità del fascio laser impossibile da cogliere dall’occhio umano e da un sofisticato meccanismo di allineamento automatico ottenuto anche grazie alla movimentazione dell’ultimo specchio, il laser di Leonardo garantisce una perfetta calibrazione con il ricevitore del lidar.

Leonardo vanta una solida esperienza nella realizzazione di trasmettitori laser per lo spazio, avendo già sviluppato quello più potente al mondo mai utilizzato nello spazio, a bordo della missione dell’ESA Aeolus per lo studio dei venti.

Pannelli fotovoltaici

Anche i pannelli fotovoltaici della missione EarthCARE sono realizzati da Leonardo, nello stabilimento di Nerviano (MI). Il satellite è composto da una sola ala di 11 metri, con 5 pannelli per un totale di oltre 5.500 celle, in grado di erogare fino a 5kW, ovvero pari al fabbisogno di due piccoli appartamenti. Considerato che EarthCARE orbiterà a circa 390km, un’altitudine relativamente bassa, i pannelli sono stati realizzati con una speciale vernice bianca per poter resistere ai fenomeni erosivi tipici di questa orbita che potrebbero degradare le superfici maggiormente esposte.

Leonardo ha inoltre fornito un sensore, realizzato a Campi Bisenzio (FI), che si attiva solo in caso di necessità e utilizza il Sole come riferimento per orientare il satellite.

Tecnologia Leonardo anche nello strumento CPR

Anche lo strumento “Cloud Profiling Radar (CPR)” della JAXA ha a bordo tecnologia Leonardo. Infatti, nasce nello stabilimento di Nerviano (MI) il trasmettitore (“High Power Transmitter” – HPT) che amplifica e fornisce all’antenna dello strumento la potenza e il segnale per poter far funzionare il radar. Il trasmettitore riceve dalla batteria del satellite circa 150 W generando energia impulsata al radar fino a 2 kW.

Thales Alenia Space

Thales Alenia Space (joint venture Thales 67%, Leonardo 33%) ha realizzato nel Regno Unito il radiometro a banda larga BBR (Broad-Band Radiometer), lo strumento che misurerà sia il flusso solare riflesso sia il flusso termico terrestre, attraverso lo spettro dall’ultravioletto all’infrarosso. Il BBR si compone di tre telescopi, sofisticati sistemi di calibrazione e rivelatori.

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