La Terra nel mirino di una gigantesca macchia solare: allarme per potenti brillamenti solari

Una gigantesca macchia solare 15 volte più ampia della Terra ha nel mirino la Terra: è stata immortalata anche da Marte
MeteoWeb

Una macchia solare così grande da essere stata vista dalla superficie di Marte ha messo nel mirino la Terra. Secondo Spaceweather.com, il gigantesco gruppo di macchie solari AR3576 si estende da un capo all’altro per oltre 200.000 chilometri e contiene almeno quattro nuclei scuri, ciascuno più grande della Terra. AR3576 stato ripreso dal rover Perseverance della NASA dalla superficie di Marte proprio la settimana scorsa. La macchia solare, 15 volte più ampia della Terra, è così grande che può essere vista dal nostro pianeta senza la necessità di complesse apparecchiature di visualizzazione. Basta indossare un paio di occhiali certificati per proteggere gli occhi e alzare lo sguardo!

Le macchie solari sono regioni scure e più fredde sulla superficie del Sole che possono generare disturbi come brillamenti solari ed espulsioni di massa coronale (CME), ossia grandi rilasci di plasma e campo magnetico dal Sole. La frequenza e l’intensità delle macchie solari visibili sulla superficie possono essere utilizzate per indicare il livello di attività solare in qualsiasi momento durante il ciclo solare di 11 anni, guidato dal campo magnetico del Sole. Man mano che ci avviciniamo al massimo solare – il tasso di attività più alto – le regioni con macchie solari come AR3576 stanno diventando più frequenti.

La macchia solare è già scoppiettante con brillamenti solari di classe M e le previsioni della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) prevedono che questa macchia solare potrebbe rappresentare una minaccia per i brillamenti solari di classe X, il tipo più potente di brillamento solare. Un primo evento, di classe X3.3, è stato registrato questo pomeriggio quando in Italia erano le ore 14:14.

macchia solare AR3576
Credit: NASA / SDO and the AIA, EVE, and HMI science teams

I brillamenti solari vengono innescati quando l’energia magnetica si accumula nell’atmosfera solare e viene rilasciata in un’intensa esplosione di radiazione elettromagnetica. Sono classificati in base alla dimensione in gruppi di lettere, con la classe X che è la più potente. Poi ci sono i brillamenti di classe M che sono 10 volte più piccoli dei brillamenti di classe X, poi i brillamenti di classe C, di classe B e infine i brillamenti di classe A che sono troppo deboli per influenzare in modo significativo la Terra. All’interno di ciascuna classe, i numeri da 1 a 10 (e oltre, per i brillamenti di classe X) denotano la forza relativa di un brillamento.

Forti brillamenti solari possono anche essere accompagnati da CME. Quando le CME colpiscono la Terra, possono disturbare la nostra magnetosfera, provocando tempeste geomagnetiche che a loro volta possono creare straordinarie aurore più vicine alle regioni equatoriali di quanto sia normalmente possibile in condizioni di calma.

Gli scienziati del meteo solare e spaziale stanno tenendo d’occhio il Sole poiché i brillamenti solari energetici e le CME possono essere problematici per i satelliti nello spazio e persino per la tecnologia elettronica sulla Terra.

Gli scienziati dello Space Weather Prediction Center della NOAA analizzano quotidianamente le regioni delle macchie solari per valutare le minacce. Il World Data Center for the Sunspot Index and Long-term Solar Observations presso l’Osservatorio reale del Belgio monitora anche le macchie solari e registra gli alti e bassi del ciclo solare per valutare l’attività solare e migliorare le previsioni meteorologiche spaziali. La NASA ha anche una flotta di veicoli spaziali – noti collettivamente come Heliophysical Systems Observatory (HSO) – progettati per studiare il Sole e la sua influenza sul Sistema Solare, compresi gli effetti della meteorologia spaziale.

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