Tornare indietro nel tempo? Una particella l’ha fatto, ma solo per un secondo

Il team ha utilizzato un algoritmo quantistico che sfrutta la sovrapposizione quantistica
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Nel vasto e misterioso universo della fisica quantistica, dove le regole familiari della realtà si dissolvono in un vortice di probabilità e incertezza, un gruppo di audaci esploratori ha intrapreso, nel 2019, un viaggio senza precedenti. Attraverso il potere rivoluzionario dei computer quantistici, hanno gettato uno sguardo audace nelle profondità del tempo stesso, cercando di sfidare le leggi inesorabili della natura e di aprire le porte verso il passato. Questa è la storia di una ricerca senza tempo, di sfide titaniche e di scoperte rivoluzionarie che illuminano l’oscurità dell’ignoto.

Tentare l’impossibile

Nella narrativa popolare, il concetto di viaggio nel tempo è stato spesso dipinto come un’impresa relativamente semplice: basta salire su una DeLorean e impostare il timer nel passato. Tuttavia, la realtà scientifica è molto più complessa di così, come dimostra il fatto che nessuno, fino ad oggi, è mai riuscito a tornare indietro nel tempo. Ma cosa accadrebbe se ci fosse un modo per invertire il corso del tempo, anche solo per un istante? Questa è la domanda che ha guidato i passi del team di ricerca guidato dal brillante fisico quantistico Gordey B. Lesovik dell’Istituto di Fisica e Tecnologia di Mosca.

Una realtà sfuggente

Per comprendere appieno la portata di questa ricerca, è necessario gettare uno sguardo più profondo nei meandri della meccanica quantistica. Al centro di questo regno enigmatico risiede il principio di indeterminazione di Heisenberg, che afferma che la posizione e la velocità di una particella non possono essere determinate simultaneamente con precisione infinita. Questa verità fondamentale getta un’ombra su qualsiasi tentativo di viaggio nel tempo, suggerendo che il flusso temporale potrebbe essere una strada a senso unico, irrevocabile e senza ritorno.

Tuttavia, se c’è una costante nella storia della scienza, è la capacità umana di superare le sfide più impegnative attraverso l’innovazione e la tecnologia. In questo contesto, i computer quantistici rappresentano una pietra miliare nell’evoluzione della nostra comprensione della realtà. Alimentati da qubit che possono esistere in stati sovrapposti di 1 e 0 contemporaneamente, questi dispositivi offrono una piattaforma senza precedenti per esplorare le profondità della fisica quantistica e oltre.

L’Odissea di Lesovik

Guidato dalla visione e dalla determinazione che caratterizzano i veri pionieri, il team di Lesovik ha concepito un’audace simulazione, utilizzando un computer quantistico fornito da IBM. In questa complessa danza di qubit e microonde, hanno cercato di invertire il corso del tempo per una singola particella, anche se solo per un fugace istante. L’impresa non è stata priva di ostacoli: ogni passo ha presentato sfide uniche e complesse, mentre le imperfezioni del computer quantistico stesso hanno aggiunto un elemento di incertezza al già intricato mix di variabili, ma, alla fine, ci sono riusciti.

Il team ha utilizzato un algoritmo quantistico che sfrutta la sovrapposizione quantistica per esplorare molteplici possibili stati della particella simultaneamente. Ciò ha permesso loro di manipolare le caratteristiche quantistiche della particella in modi non accessibili ai computer tradizionali.

Nonostante le difficoltà incontrate lungo la strada, l’esperimento ha offerto uno scorcio affascinante delle potenzialità dei computer quantistici nel sondare le profondità del tempo e dello spazio. Sebbene il risultato della simulazione sia lontano dall’essere una prova definitiva del viaggio nel tempo, suggerisce un futuro promettente per la ricerca quantistica e per la nostra comprensione dell’universo che ci circonda.

Che il viaggio nel tempo rimanga un miraggio o una realtà ancora nascosta nei meandri dell’universo, l’audacia e la determinazione dei pionieri come loro continueranno a illuminare il cammino verso l’ignoto, ispirando le menti e le generazioni future a sognare in grande e a osare l’impossibile.

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