Nuova eruzione vulcanica nel Sud/Ovest dell’Islanda, la 2ª quest’anno: è quanto ha riportano l’emittente pubblica RUV e altri media locali, confermato il 6° focolaio nella penisola di Reykjanes dal 2021. Le immagini diffuse in queste ore mostrano la lava arancione brillante che fuoriesce dalle fessure del terreno. “Alle 05:30 (GMT) di questa mattina, un piccolo terremoto ha iniziato a intensificarsi a nord-est di Sýlingarfell. Circa 30 minuti dopo è iniziata un’eruzione nella stessa zona“, ha spiegato l’Icelandic Met Office. “Secondo i primi rapporti del volo di sorveglianza della guardia costiera, l’eruzione è avvenuta nella stessa area di quella del 18 dicembre. La fessura è lunga circa 3 km“, ha aggiunto l’IMO.
Oltre alla città di Grindavik, le autorità stanno tenendo sotto controllo soprattutto la centrale geotermica di Svarstengi, che fornisce elettricità e acqua a circa 30mila persone nella regione. L’eruzione si sta verificando a circa 3 km di distanza. “La situazione è sotto controllo, non c’è alcun pericolo. L’aeroporto è sicuro. Le persone sono al sicuro al 100%“, ha rassicurato la portavoce della protezione civile islandese.
L’aeroporto internazionale di Reykjavik, Keflavik, è aperto e funziona ”come sempre”, ha dichiarato l’operatore aeroportuale Isavia sul suo sito web. Le autorità islandesi a novembre hanno iniziato a costruire dighe che possano aiutare a deviare i flussi di lava in fiamme lontano dalle case e dalle infrastrutture critiche.
Il sindaco della cittadina di Reykjanesbær, Kjartan Már Kjartansson, ha dichiarato che sono in corso i preparativi per affrontare i disagi per la popolazione causati dalla lava che scorre sulla linea dei servizi che forniscono il riscaldamento a Svartsengi a causa della nuova eruzione vulcanica iniziata questa mattina: lo riporta il Morgunbladid. “C’è un’enorme quantità di lava nella zona, c’è il grande pericolo che la lava raggiunga la condotta di diffusione del riscaldamento, che potrebbe portare alla mancanza di acqua calda a Sudurnes e nei comuni limitrofi. Se non ci sarà acqua calda, le case probabilmente si raffredderanno“, ha detto il sindaco. Nella località oggi il termometro segna -5°C.
L’eruzione precedente era iniziata il 14 gennaio ed è durata circa 2 giorni, con colate di lava che hanno raggiunto la periferia di Grindavik, i cui quasi 4mila abitanti erano stati evacuati.
Nuova eruzione in corso in Islanda, ampiamente prevista
L’eruzione vulcanica in atto nella penisola di Reykjanes era stata largamente prevista nei giorni scorsi, poiché il magma ha continuato ad accumularsi nell’area a 4 km a Nord della cittadina di Grindavík, secondo l’Icelandic Meteorological Office (IMO). Il terreno ha iniziato a risalire nuovamente dopo l’ultima eruzione e ha continua a gonfiarsi mentre la roccia fusa si accumulava sotto la superficie, indicando alta probabilità di eruzione.
La preoccupazione maggiore è garantire la sicurezza delle persone e della città più vicina, Grindavík, così come di altre infrastrutture come la centrale geotermica a Svartsengi e i gasdotti.
L’Islanda ospita oltre 30 sistemi vulcanici attivi, il numero più alto in Europa. Si trova a cavallo della dorsale medio atlantica, una fessura nel fondale oceanico che separa le placche tettoniche eurasiatica e nordamericana.