Il 5 marzo 1982 la sonda sovietica Venera 14 ha raggiunto la superficie di Venere, completando con successo un’ardua discesa attraverso l’atmosfera densa e inospitale del pianeta. L’atterraggio di Venera 14 ha segnato un punto di svolta fondamentale nell’esplorazione spaziale, fornendo per la prima volta dati scientifici e immagini ravvicinate della superficie venusiana.
La missione Venera 14
Lanciata il 4 novembre 1981, Venera 14 era una sonda gemella di Venera 13, entrambe progettate per studiare l’atmosfera e la superficie di Venere. La sonda era composta da 2 moduli: un orbiter e un lander. L’orbiter è rimasto in orbita attorno a Venere per continuare le osservazioni a lungo termine, mentre il lander si è distaccato e si è diretto verso la superficie.
La discesa e l’atterraggio
L’ingresso nell’atmosfera di Venere è stato un processo critico. La sonda ha dovuto resistere a temperature elevate e a un’enorme pressione atmosferica, circa 90 volte quella terrestre. Venera 14 ha impiegato circa 2 ore per attraversare l’atmosfera e raggiungere la superficie.
Il lander ha toccato terra con successo alle 13:15 UTC del 5 marzo 1982, nella regione di Phoebe Regio. La superficie si presentava arida e rocciosa, con rocce basaltiche e formazioni simili a pancake. La temperatura era di circa 465°C e la pressione atmosferica di 92 atmosfere.
Le scoperte
Nonostante le condizioni estreme, Venera 14 ha operato per 57 minuti, trasmettendo a Terra una serie di dati scientifici e immagini senza precedenti. Le analisi condotte hanno permesso di:
- confermare la composizione chimica della superficie venusiana, ricca di basalto;
- misurare la temperatura e la pressione atmosferica al suolo;
- studiare la struttura e la dinamica dell’atmosfera di Venere;
- acquisire le prime immagini ravvicinate della superficie del pianeta, mostrando un paesaggio desolato e roccioso.
Una nuova era di esplorazione
Il successo di Venera 14 ha aperto la strada a una nuova era di esplorazione di Venere. La sonda ha contribuito a migliorare la nostra conoscenza del pianeta, fornendo informazioni preziose sulla sua atmosfera, superficie e composizione chimica. Le immagini e i dati acquisiti dalla sonda hanno permesso agli scienziati di formulare nuove ipotesi sulla formazione e l’evoluzione di Venere, un pianeta simile alla Terra ma con un destino diametralmente opposto.