Commissario Dell’Acqua: “negli invasi idrici gap manutentivi di 70 anni”

Il Commissario straordinario per la scarsità idrica: “bene approvvigionamento primario, ma manca una governance”
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Come strumento per affrontare l’emergenza idrica abbiamo il piano di gestione dell’Autorità di Distretto e il bilancio idrico. Senza queste attività non risolveremo il problema. A livello tecnico, abbiamo ancora l’industria, l’agricoltura e il settore dell’idropotabile che stentano a parlarsi e ad organizzarsi, ed è questo che il governo ha preso in considerazione due giorni fa, al di là della necessità di opere infrastrutturali. Il settore dell’approvvigionamento idrico primario funziona bene, ma manca una governance che realizzi le opere necessarie, ad esempio la manutenzione degli invasi“. Lo ha dichiarato Nicola Dell’Acqua, Commissario straordinario nazionale per l’adozione di interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità idrica, intervenendo all’evento finale della 5a edizione della Community Valore Acqua per l’Italia, organizzato da The European House – Ambrosetti.

I canoni demaniali, che sono sostanzialmente l’unico reddito che ha il sistema di approvvigionamento idrico primario, non sono assolutamente sufficienti a fare la manutenzione del sistema. Gli invasi in Italia sono da rivedere e sistemare. È da 70 anni che non facciamo le giuste manutenzioni”, ha aggiunto Dell’Acqua. “Su 13 miliardi di metri cubi di invasi costruiti, 3 miliardi non vengono invasati per vari problemi“, ha aggiunto il Commissario, evidenziando la necessità di “andare avanti sull’aggressione alle perdite, ma è una guerra persa se non organizziamo prima bene un sistema di approvvigionamento idrico”.

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