Sono ore drammatiche a Baltimora, città americana di 600 mila abitanti nel Maryland, vicino Washington, dove in piena notte è crollato un importante ponte del porto cittadino: è stato travolto dall’impatto di una grossa nave cargo che ha colpito uno dei piloni del ponte in acqua, e ora i soccorritori stanno cercando decine di persone disperse in acqua, tra le quali almeno una ventina di persone e diversi veicoli con altra gente a bordo che si ritiene siano caduti nel fiume Patapsco. Ma le stesse autorità hanno avvertito che le condizioni non sono sicure per i soccorritori a causa di “alcuni carichi” rimasti appesi alla struttura, e per le condizioni di visibilità limitata e il rischio di congelamento di chi è in acqua. Difficile, quindi, che ci siano superstiti: i morti dovrebbero essere più di 30.
A travolgere il colossale ponte è stata una nave portacontainer battente bandiera di Singapore, la Dali: secondo il sito web di monitoraggio marittimo, MarineTraffic, il cargo (lungo circa 300 metri e largo 48) si era fermato a Baltimora, da dove stava partendo diretto a Colombo, in Sri Lanka. Impressionanti le riprese video che mostrano prima l’impatto, poi della struttura che si sbriciola. Il ponte – che si estende sul fiume Patapsco e funge da attraversamento più esterno del porto di Baltimora, un collegamento essenziale della Interstate-695, la Baltimore Beltway- era a quattro corsie e lungo oltre due chilometri.
L’ipotesi attentato e quegli strani blackout elettrici sula nave prima dell’impatto
Un video che riprende l’incidente mostra chiaramente come sulla nave portacontainer Dali, pochi istanti prima dell’impatto con il pilone del ponte, ci sono stati due blackout elettrici durante i quali il mezzo non era governabile. Questo fa ipotizzare anche lo scenario dell’attentato terroristico: cos’è successo a bordo in quei minuti immediatamente precedenti all’incidente?
Intanto il trasporto marittimo nel porto di Baltimora è stato “sospeso fino a nuovo ordine“. Lo rendono noto le autorità.
ABC News riferisce che la nave mercantile “ha perso la propulsione” mentre lasciava il porto. L’equipaggio a bordo ha informato le autorità del Maryland di aver perso il controllo della nave. Molti account americani hanno già avanzato l’ipotesi che la nave sia stata oggetto di un cyber-attacco.
Singapore fa sapere di “collaborare” con le autorità degli Stati Uniti dopo l’incidente che ha provocato il crollo del Key Bridge di Baltimora. In una nota diffusa sul suo sito web la Maritime and Port Authority di Singapore (Mpa) conferma “l’incidente” che ha visto coinvolta un’imbarcazione registrata a Singapore e precisa che si tratta di una nave portacontainer, ‘Dali’, con 22 membri dell’equipaggio a bordo al momento della collisione con il ponte. L’Auorità fa sapere di essere “in contatto con la Guardia Costiera Usa e la compagnia di gestione della nave per fornire l’assistenza necessaria” e garantisce “piena collaborazione alla Guardia Costiera Usa nelle indagini“. La stessa Maritime and Port Authority di Singapore indaga sull’incidente.
Secondo Vessel Finder e l’archivio degli incidenti marittimi Shipwrecklog, la nave che si è scontrata con il ponte di Baltimora è stata coinvolta anche in una collisione nel 2016 ad Anversa, in Belgio. Lo riporta il Guardian. In quella occasione – viene spiegato – la prua ha raschiato il lato della banchina mentre lasciava il porto, danneggiando in modo significativo diversi metri dello scafo. Secondo Vessel Finder, in quel momento il tempo era bello e l’incidente fu attribuito al comandante della nave e al pilota a bordo. Non ci furono feriti.
“Assolutamente non c’è alcuna indicazione che si tratti di terrorismo” o che l’incidente sia stato intenzionale. lo ha detto il capo della polizia di Baltimora, Richard Worley, dopo il crollo del ponte, urtato da una nave. “La nostra intelligence sta lavorando con l’Fbi e con altre agenzie statali e federali per mettere insieme tutte le informazioni che abbiamo“, ha aggiunto.
I soccorsi in atto e la difficoltà di recuperare vivi i superstiti
Kevin Cartwright, portavoce dei vigili del fuoco, ha reso noto che i soccorsi lavorano con la Guardia Costiera e che una squadra di sommozzatori è al lavoro, ma le temperature nelle acque del porto sono sotto lo zero. Le speranze di recuperare chi è in acqua si affievoliscono ogni minuto che passa. “E’ accaduto all’una e mezzo di notte, in un momento in cui c’era visibilità limitata: stiamo lavorando senza sosta, considerando le temperature esterne e quelle dell’acqua, per cercare di salvare e forse recuperare le persone“, ha riferito Cartwright. “La temperatura dove mi trovo è di meno uno ma potrebbe essere leggermente inferiore. E sono sicuro che la temperatura dell’acqua è ancora più fredda: è una cosa che preoccupa e anche un rischio per i nostri subacquei“.
“Il nostro sonar ha rilevato la presenza di veicoli sott’acqua“, ma “non sappiamo quanti sono“. Lo ha detto il capo dei vigili del fuoco di Baltimora, James Wallace.
Il governatore del Maryland, Wes Moore, annuncia di aver dichiarato lo stato d’emergenza. In una dichiarazione diffusa via X, Moore conferma che il suo ufficio è in “stretto contatto” con le altre autorità coinvolte e aggiunge: “Ho dichiarato uno stato d’emergenza qui nel Maryland e stiamo lavorando con un team interistituzionale per dispiegare rapidamente le risorse federali dell’Amministrazione Biden“. Morre ringrazia i soccorritori intervenuti dopo la “tragedia“.
Il segretario ai trasporti degli Stati Uniti Pete Buttigieg è in costante contatto con il governatore del Maryland Wes Moore e con il sindaco di Baltimora Brandon M. Scott.
“Una preghiera per le vittime del tragico incidente accaduto al ponte di Baltimora. Nella speranza che i dispersi stiano bene, esprimo a nome del Governo italiano la nostra vicinanza agli Stati Uniti“: lo scrive su X il ministro degli Esteri e vicepremier, Antonio Tajani.
“Mamma mia che tragedia! Il nostro pensiero ai soccorritori e a chi sta lottando per la vita“. Lo scrive sui social il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, in merito al crollo del ponte Francis Scott Key, a Baltimora.
Il Ponte Francis Scott Key di Baltimora
Il Francis Scott Key Bridge fu inaugurato nel 1977: porta il nome del ‘Mameli americano’, l’autore del poema del 1814 da cui sono state tratte le parole dell’inno degli Stati Uniti, “Star Spangled Banner“. In acciaio e ad arcate, è lungo 2.632 metri e consente alla strada Interstate 695, la ‘Baltimore Beltway’, di superare il fiume Patapsco nei pressi del porto della città. L’arcata più lunga del ‘Key Bridge’, come viene chiamato dai locali, misura ben 366 metri e all’epoca della costruzione era la terza più lunga al mondo per un’opera di questo genere. Prima del crollo veniva attraversato in media da 11 milioni e mezzo di veicoli all’anno. Nella zona del porto il fiume è attraversato anche da un altro ponte e da un tunnel e sono tutti a pedaggio.