Falsi certificati di vaccinazione Covid: Bolsonaro indiziato

Jair Bolsonaro, ex Presidente del Brasile, è accusato di associazione per delinquere per aver falsificato la propria tessera vaccinale
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L’ex Presidente del Brasile Jair Bolsonaro è stato incriminato dalla Polizia federale per associazione per delinquere e inserimento di dati falsi nel sistema informativo del Ministero della Salute, nell’ambito dell’indagine sulla falsificazione dei certificati di vaccinazione contro il Covid. Secondo il portale G1, tra gli incriminati – 16 in tutto – ci sono anche il tenente colonnello Mauro Cid, ex aiutante di campo di Bolsonaro e oggi collaboratore di giustizia, e il deputato federale Gutemberg Reis.

Il detective della Polizia Fábio Alvarez Shor, che ha firmato l’atto d’accusa, ha affermato nel suo rapporto che Bolsonaro e i suoi collaboratori hanno modificato i loro registri di vaccinazione per “emettere i rispettivi certificati (di vaccinazione) e usarli per aggirare le attuali restrizioni sanitarie”. “L’indagine ha rilevato diversi falsi inserimenti tra novembre 2021 e dicembre 2022, e anche molti atti di utilizzo di documenti fraudolenti“, ha aggiunto Shor.

La parola passa ora alla Procura federale (Mpf), che ha il compito di decidere se chiedere il rinvio a giudizio dell’ex capo dello stato davanti alla Corte suprema.

I fatti

Nel corso delle indagini, sei ex collaboratori di Bolsonaro erano stati arrestati e – a seguito di una perquisizione in casa dell’ex Presidente – era stato sequestrato il suo cellulare. Secondo la ricostruzione della Mpf, a dicembre del 2022 nel sistema del Ministero della Salute erano stati inseriti i dati – ritenuti falsi – necessari per l’emissione di certificati di vaccinazione di Bolsonaro e della figlia 12enne perché potessero utilizzarli per viaggiare negli Stati Uniti, dove all’epoca era richiesto il documento. Risultava che Bolsonaro avesse assunto la prima dose il 13 agosto del 2022 e la seconda il 14 ottobre, in un centro municipale della città di Duque di Caxias, stato di Rio de Janeiro.

Mauro Cid ha confessato, in cambio di uno sconto sulla pena, di aver rilasciato falsi certificati di vaccinazione a nome di Bolsonaro e di sua figlia. Il consigliere ha precisato che è stato l’ex Presidente a dare l’ordine e che i documenti sono stati stampati nella residenza ufficiale.

L’ex capo dello Stato ha sempre dichiarato pubblicamente di non essere vaccinato e di non essere intenzionato a farlo. Durante la pandemia, Bolsonaro è stato uno dei pochi leader mondiali a inveire contro il vaccino, violando apertamente le restrizioni sanitarie e incoraggiando altri brasiliani a seguire il suo esempio. La sua amministrazione ha ignorato diverse offerte della società farmaceutica Pfizer di vendere al Brasile decine di milioni di vaccini nel 2020, e ha criticato apertamente la mossa del Governatore dello stato di San Paolo di acquistare vaccini dalla società cinese Sinovac quando non erano disponibili altre dosi.

L’avvocato di Bolsonaro Fábio Wajngarten ha definito “assurda” l’accusa. “Quando era Presidente era completamente esonerato dal mostrare qualsiasi tipo di certificato durante i suoi viaggi. Questa è una persecuzione politica e un tentativo di svuotare l’enorme capitale politico che è solo cresciuto”, ha detto Wajngarten. L’ex Presidente ha negato qualsiasi illecito durante l’interrogatorio nel maggio 2023.

Cosa rischia Bolsonaro

Se condannato per falsificazione di dati sanitari, il politico 68enne potrebbe trascorrere fino a 12 anni dietro le sbarre o appena due anni, secondo l’analista legale Zilan Costa. La pena detentiva massima per un’accusa di associazione a delinquere è di quattro anni, ha affermato. “Ciò che Bolsonaro sosterrà in questo caso è se ha inserito i dati o ha consentito ad altri di farlo, oppure no. E questo è molto semplice: o hai le prove o non le hai. È un crimine molto grave con una pena molto dura per i condannati”, ha detto Costa all’Associated Press.

Shor ha anche affermato di attendere informazioni dal Dipartimento di Giustizia americano per “chiarire se gli indagati abbiano utilizzato certificati di vaccinazione falsi al loro arrivo e soggiorno nel territorio americano”. Se così fosse, potrebbero essere mosse ulteriori accuse contro Bolsonaro, ha scritto Shor senza specificare in quale Paese.

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