“Il terremoto di Norcia”, un film sulla resilienza della popolazione dopo il violento sisma

Il film "Il terremoto di Norcia" di Andrea Sbarretti mostra con oggettività e senza retorica la condizione attuale della popolazione nursina
MeteoWeb

“Il terremoto di Norcia” è un film di Andrea Sbarretti. Nel 2016 la cittadina umbra di Norcia è stata colpita da un violentissimo terremoto, magnitudo 6.5. Per una serie di circostanze favorevoli, non ci sono state vittime. La resilienza della popolazione nursina, diventa il simbolo dell’attaccamento alla propria terra.

Cinema del reale che mostra con oggettività e senza retorica la condizione attuale della popolazione nursina. Non c’è nessun abbellimento estetico: a tale scopo nella realizzazione della pellicola è stato eliminato ogni sorta di artificio che potesse compromettere la realtà: nessuna musica, nessun proiettore, nessuna scenografia; il film è stato girato alla luce naturale del giorno, per strada o nelle case prefabbricate degli stessi protagonisti. In questo avvicinarsi alla realtà, ‘Il terremoto di Norcia’ trasmette allo spettatore lo splendore del vero, che appare come qualcosa di nuovo, lontano dall’ortodossia e dalla classica impersonalità del “cinema commerciale”.

Il film si apre con le stupende scenografie naturali di Forca di Presta, ove un vento incessante sembra trasportarci nella vicina Castelluccio devastata dal sisma. Mentre si dissolve il rumore del vento, si odono i rintocchi delle campane della chiesa di Norcia, dove il parroco sta per iniziare la Santa Messa. È il 30 ottobre 2022 e sono passati esattamente 6 anni dal giorno del terremoto. Il titolo iniziale del film infatti era “Dopo sei anni”, ma considerato che le riprese sono durate oltre un anno, è stato poi cambiato nel più adatto “Il terremoto di Norcia”.

Il racconto si snoda durante tutto l’autunno e fotografa l’arrivo dell’inverno, con le prime nevicate, il freddo, la pioggia ed il fango. La vita nei container è dura: l’alba di una famiglia, comincia con il solito abbaiare dei cani, fedeli aiutanti degli allevatori di bestiame. Le montagne sono innevate ed i colori della vallata sono spettacolari. La telecamera intanto con discrezione, entra nelle case crollate e sancisce il miracolo compiuto in questa valle: nessun morto e nessun ferito. Mentre “dall’altra parte della montagna” – come dicono i residenti per indicare Amatrice – le vittime sono state centinaia. Merito della Croce sul Monte Patino voluta da Giovanni Paolo II dopo il terremoto del 1979, che li ha protetti? O merito delle scosse dei giorni precedenti che avevano allertato la popolazione? Certamente a Norcia l’aspetto religioso è sconfinato, essendo la patria di San Benedetto e difatti nel giorno in cui si festeggia il Patrono, le riprese rivelano l’Arcivescovo Mons. Renato Boccardo durante la sua predica in una piazza affollata, tra canti liturgici e tamburi. Si prosegue con le macerie di San Pellegrino e con la quercia più grande d’Europa a Nottoria, paesi entrambi disabitati. Il viaggio si conclude a Campi di Norcia, ove rimbombano ancora le promesse dei politici… “non vi lasceremo soli”.

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