Flusso di vento solare verso la Terra: è il momento perfetto, le aurore potrebbero “esplodere”

In questo periodo dell'anno, anche una lieve "folata" di vento solare può scatenare disturbi geomagnetici ed "esplosioni" di aurore
MeteoWeb

Lo Space Weather Prediction Center della NOAA ha emesso un’allerta per tempesta geomagnetica classe G1 per il 9 marzo: quel giorno un flusso di vento solare dovrebbe sfiorare il campo magnetico della Terra. Normalmente, un flusso di questo tipo, a basso impatto, non causerebbe una tempesta magnetica: tuttavia, in questo periodo dell’anno, anche una lieve “folata” può scatenare disturbi ed “esplosioni” di aurore, a causa dell’effetto Russell-McPherron.

tempesta geomagnetica 9 marzo

Cos’è l’effetto Russell-McPherron

L’effetto Russell-McPherron è un fenomeno geomagnetico che si verifica durante i giorni vicini a solstizi e gli equinozi a causa dell’interazione tra il campo magnetico terrestre e il vento solare. Durante queste fasi, l’orientamento del campo magnetico solare può facilitare la penetrazione del vento solare nell’ambiente magnetosferico terrestre. In particolare, durante l’equinozio, quando il campo magnetico solare è allineato con il campo magnetico terrestre, il vento solare può esercitare una maggiore pressione sul lato giorno della magnetosfera terrestre, causando un aumento del flusso di plasma e contribuendo così all’insorgenza di tempeste geomagnetiche. Questo fenomeno è stato identificato per la prima volta da Russell e McPherron nel 1973. La comprensione di questo effetto è fondamentale per prevedere e comprendere il comportamento del campo magnetico terrestre durante eventi solari, come le tempeste geomagnetiche, e per valutare il loro impatto sui sistemi tecnologici e sul meteo spaziale.

Cos’è una tempesta geomagnetica

Le tempeste geomagnetiche sono disturbi temporanei nel campo magnetico terrestre causati da variazioni nel flusso di particelle cariche provenienti dal Sole, note come vento solare. Queste variazioni possono causare un’accelerazione delle particelle cariche nell’atmosfera terrestre, generando brillanti aurorae polari e possibili interferenze nei sistemi elettrici e di comunicazione.

Lo SWPC (Space Weather Prediction Center) della NOAA classifica le tempeste geomagnetiche in base alla loro intensità su una scala da G1 a G5, dove G1 rappresenta una tempesta di bassa intensità e G5 una tempesta estremamente intensa. Questa classificazione tiene conto di diversi parametri, tra cui la velocità del vento solare, la densità delle particelle, l’intensità del campo magnetico interplanetario e altri fattori rilevanti per la dinamica magnetosferica terrestre.

Questo sistema di classificazione fornisce agli operatori di reti elettriche, ai gestori dei satelliti e ad altre entità interessate un metodo standardizzato per valutare e prepararsi agli effetti potenziali delle tempeste geomagnetiche sulle infrastrutture e i servizi tecnologici sensibili alla magnetosfera terrestre.

Cos’è il vento solare

Il vento solare è costituito da flussi di particelle cariche, principalmente protoni ed elettroni, che si irradiano dal Sole. Queste particelle viaggiano attraverso lo Spazio ad alta velocità, portando con sé il campo magnetico del Sole. Il vento solare è influenzato da variazioni nell’attività solare, come le eruzioni solari e le espulsioni di massa coronale. Quando interagisce con il campo magnetico terrestre, può causare fenomeni come le tempeste geomagnetiche e le aurore polari. Lo studio di questo fenomeno è cruciale per comprendere il clima spaziale e proteggere i sistemi tecnologici.

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