La situazione della guerra in Ucraina è in una fase particolarmente accesa degli scontri, non solo militari ma anche diplomatici e politici. Negli ultimi giorni i leader dei Paesi coinvolti direttamente e indirettamente hanno alzato in tiro, rispetto ad uno scenario che si prospetta determinante nei prossimi mesi. Dopo due anni di combattimenti, la Russia ha guadagnato conquistato militarmente importanti porzioni del territorio dell’Ucraina Sud/Orientale e meridionale: non solo l’intero territorio delle repubbliche separatiste Donetsk e Luhansk, ma anche buona parte delle Regioni di Kherson e Zaporizhzhia, oltre ad aver difeso la Crimea dai tentativi di contrattacco ucraini (il quadro aggiornato nella mappa a corredo dell’articolo).
In questi due anni le perdite sono state enormi per entrambi gli schieramenti: le stime più attendibili parlano di 380 mila tra morti e feriti nell’esercito della Russia, e 340 mila tra morti e feriti nell’esercito dell’Ucraina. Numeri drammatici su entrambi i fronti, ma che la Russia riesce a sopportare molto meglio di fronte alla propria superpotenza militare e demografica rispetto all’Ucraina.
Nelle ultime ore, tra la continua escalation di rivendicazioni e promesse di escalation belliche, il Die Welt ha pubblicato un’indiscrezione raccolta dai servizi segreti dell’Estonia secondo cui Putin accetterebbe un cessate in fuoco in cambio del riconoscimento dei territori conquistati.
L’articolo dell’importante e autorevole quotidiano tedesco spiega che sulla base delle informazioni raccolte, gli esperti dell’intelligence estone hanno anche elaborato uno scenario negoziale che prevede la strategia russa. La Russia prevede di porre fine alla guerra in Ucraina non militarmente, ma attraverso negoziati che portino ad un cessate il fuoco o al congelamento del conflitto. Il rapporto afferma: “È probabile che Putin accetti un cessate il fuoco immediato se l’Ucraina sarà disposta a porre fine alle ostilità e ad accettare perdite territoriali”. Dal punto di vista russo, anche un conflitto congelato rappresenterebbe tutt’al più una soluzione provvisoria. Gli esperti prevedono anche un aumento delle minacce nucleari.