IT-Alert, Curcio: “sistema pienamente operativo per 3 fattispecie”

Fabrizio Curcio, Capo del Dipartimento della Protezione Civile, è intervenuto al convegno "Comunicare le emergenze: IT-Alert, il sistema di allarme pubblico nazionale"
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In questo anno, dall’emanazione della direttiva del 2023, abbiamo lavorato sulla sicurezza infrastrutturale della rete. Perché è una infrastruttura molto sensibile, l’IT-Alert è uno strumento che permette all’operatore abilitato di entrare nel sistema di comunicazione e scrivere una cosa e mandarla a 60 milioni di italiani. Su questo abbiamo lavorato moltissimo, nel perimetro della sicurezza nazionale cibernetica“. Lo ha detto Fabrizio Curcio, Capo del Dipartimento della Protezione Civile, intervenendo al convegno “Comunicare le emergenze: IT-Alert, il sistema di allarme pubblico nazionale”.

“La direttiva non consente l’uso dell’IT-Alert per qualsiasi tipo di emergenza ma definisce alcune situazioni che sono: il maremoto generato da sisma, il collasso di una grande diga, l’attività vulcanica relativamente ad alcuni vulcani, l’incidente nucleare, gli incidenti negli impianti cosiddetti incidenti rilevanti, e le precipitazioni intense – ha spiegato Curcio – sono sei fattispecie che consento l’utilizzo di questo strumento. È un work in progress e man mano che andremo avanti e quando la confidenza con il sistema sarà maggiore avremo altre fattispecie”.

“Abbiamo lavorato per far sì che al termine del periodo di sperimentazione, previsto per febbraio 2024 – ha spiegato il Capo della Protezione Civile – si capisse quello che poteva andare in operatività: quindi abbiamo chiuso per 3 delle procedure, quindi per collasso di una grande diga, impianto nucleare e gli incidenti nelle aziende con rischio rilevante ora il sistema è pienamente operativo. Quindi qualora dovesse accadere che una di queste tre situazioni, c’è una procedura che consente di inviare un messaggio e chiunque è nell’area lo riceve. Per le altre tre situazioni, invece, la procedura prevede che vi sia ancora un anno di sperimentazione”.

Nel corso dell’attività dei test dell’IT-Alert c’è stata anche, ma devo dire abbastanza contenuta, diffidenza sul sentirsi spiati. Abbiamo spiegato che il sistema funziona essenzialmente come una sirena, è un messaggio a campana: non so a chi mando un messaggio ma se sei in quella zona lo ricevi”, ha detto ancora Curcio. “È un sistema unidirezionale, non c’è un’app che devi scaricare”, ha spiegato. “Nessuno riceve i dati, nessuno può ricevere i feedback tanto che per avere il feedback da parte dei cittadini abbiamo chiesto di compilare dei questionari e, con un grande successo per noi, ne abbiamo ricevuti ben 2 milioni 600 mila. La cittadinanza ha risposto in maniera molto positiva”.

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