Venerdì prossimo il COREPER – Comitato europeo dei rappresentanti degli Stati membri – si riunirà per decidere le sorti della nuova Direttiva europea sulla qualità dell’aria. Lo scorso 20 febbraio, infatti, il Parlamento, la Commissione e il Consiglio europei hanno raggiunto un accordo provvisorio sull’aggiornamento degli standard UE sull’aria pulita.
Le posizioni sembravano piuttosto distanti. La Commissione aveva proposto di rivedere la legislazione introducendo un obiettivo di inquinamento zero al 2050 e standard di qualità dell’aria per il 2030 che fossero più vicini – anche se non in linea – alle linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità aggiornate nel 2021. I governi invece proponevano un periodo di transizione che avrebbe potuto ritardare l’attuazione dei nuovi limiti fino al 2040.
“Di fronte a un’emergenza sociale e sanitaria pubblica dovuta all’inquinamento atmosferico, questo accordo, pur non ottimale, è il minimo che l’UE possa fare per avviarsi alla risoluzione del problema”, sostiene l’Associazione Medici per l’Ambiente (ISDE). Questo accordo del cosiddetto Trilogo rappresenta un passo avanti verso il raggiungimento dell’aria pulita in Europa: in particolare, include aggiornamenti sui livelli massimi per i principali inquinanti atmosferici, rafforzamenti dei requisiti di monitoraggio e migliori informazioni per le persone, compresi i gruppi vulnerabili.
L’impatto dell’inquinamento atmosferico
L’inquinamento atmosferico – evidenzia l’ISDE – grava pesantemente sulla salute delle persone nell’UE e sull’economia: il 97% della popolazione urbana respira aria di qualità peggiore da quanto raccomandato dall’OMS per proteggere la salute, con la conseguenza di centinaia di migliaia di morti premature e centinaia di miliardi di euro di costi sanitari ogni anno. L’inquinamento atmosferico colpisce tutti ed è più dannoso per le persone più vulnerabili come i malati, i bambini, gli anziani, le donne durante la gravidanza e chi vive in condizioni di disuguaglianza sociali e sanitaria.
L’appello dell’ISDE
Per questo, l’Associazione Medici per l’Ambiente (ISDE), dopo aver già inviato una lettera siglata anche dall’Associazione Italiana di Epidemiologia e dall’Associazione Cittadini per l’Aria, lancia un appello pubblico rivolto alla Presidente del Consiglio Meloni e al Ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin affinché, durante la riunione di venerdì prossimo, il Governo sostenga le ragioni della salute e dell’ambiente attraverso la riduzione degli inquinanti in atmosfera e la conseguente prevenzione di morti premature e malattie evitabili.