Se da febbraio le Alpi hanno fatto scorta di neve dopo un inizio inverno asciutto, l’Appennino centro-meridionale ha vissuto una stagione disastrosa. La triste fotografia di questo inverno è confermata anche dalle parole di Fabrizio Di Muzio, proprietario e gestore degli impianti sciistici di Passolanciano, stazione a valle del comprensorio Passolanciano-Maielletta, tra le province di Chieti e Pescara. “La stagione è andata molto male, praticamente non c’è stata. Siamo chiusi dal 25 gennaio, e abbiamo lavorato sette giorni con soli 8 centimetri di neve. Per la settimana di Pasqua non ci speriamo neanche. Credo sia l’anno peggiore degli ultimi trenta“, ha detto di Muzio all’ANSA.
Le insufficienti nevicate e le temperature altalenanti non hanno permesso in Abruzzo una stagione sciistica continuativa, salvo nel bacino dell’Alto Sangro, dove numerose piste sono state aperte grazie a un moderno impianto di innevamento artificiale. “Abbiamo avuto 8 centimetri di neve, siamo stati bravi – riprende Di Muzio – Tutto il nostro lavoro estivo, enorme, di preparazione delle piste: bonifica del terreno, inerbimento, messa in piano, in un ambito del Parco dove tutto questo va fatto a mano”.
Adesso l’impegno del gestore è tutto rivolto a preparare una “pesantissima revisione dell’impianto, una revisione generale, obbligatoria, di routine, che si fa ogni vent’anni e costa centinaia di migliaia di euro: consiste nello smontaggio totale dell’impianto, entro l’1 dicembre 2025″. Fortunatamente, aggiunge Di Muzio, “faccio anche altri lavori, altrimenti con una stagione così sarei già morto. Da parte di Passolanciano salutiamo il 2024 così. Quello che è grave è che avremmo potuto fare una stagione pressoché normale se avessimo avuto il tanto auspicato impianto di innevamento artificiale”.