La Guardia Costiera degli Stati Uniti ha annunciato la sospensione delle ricerche durante la notte e ha considerato i 6 dispersi nel crollo del Ponte Key di Baltimora come presunti morti. Il contrammiraglio Shannon Gilreath ha indicato che i restanti individui dispersi sono considerati presumibilmente deceduti, basandosi sulla temperatura delle acque in cui sono caduti e sul tempo trascorso sott’acqua. Le autorità hanno precisato che i 6 individui facevano parte di una squadra di costruzione che stava riparando delle buche al momento del cedimento del ponte, causato dall’impatto di un portacontainer di nome Dali contro uno dei piloni.
“Blackout totale”
Pochi istanti prima che il portacontainer “Dali” si schiantasse contro il Francis Scott Key Bridge, la nave ha subito un “blackout totale“, che ha causato la perdita di potenza ai motori e alle apparecchiature di navigazione. Questo è quanto riportato da un funzionario, secondo quanto pubblicato dal New York Times. Clay Diamond, direttore esecutivo dell’American Pilots Association, ha dichiarato di aver avuto contatti regolari con l’Association of Maryland Pilots e ha affermato che la causa del guasto del sistema non è ancora chiara. Nonostante i generatori di emergenza della nave si siano attivati, ripristinando parzialmente l’energia, il sistema di propulsione è rimasto inattivo, ha aggiunto il funzionario. Quando la nave ha perso potenza, il pilota a bordo per guidare la nave nelle procedure di uscita dal porto ha ordinato di virare il più possibile a sinistra e di calare l’ancora per cercare di arrestare o rallentare la deriva della nave verso il ponte. Secondo quanto riportato da Diamond al NYT, una volta resosi conto di aver perso il controllo, il pilota, un veterano, ha richiesto la chiusura del traffico sul ponte.