Il ritratto della fine esplosiva di una stella supergigante rossa, che rappresenta uno degli eventi cosmici più spettacolari, è stato ottenuto in modo completo grazie al lavoro di un gruppo di ricercatori dell’Istituto Scientifico Weizmann di Israele. In un colpo di fortuna, hanno avuto l’opportunità unica di osservare una supernova nelle sue primissime fasi, consentendo loro di studiarla in tempo reale, un privilegio paragonabile a trovarsi sul luogo del delitto mentre il crimine è ancora in corso. Questo risultato straordinario è stato reso possibile grazie alla collaborazione tra diversi telescopi terrestri e spaziali, tra cui il celebre Hubble, gestito congiuntamente dalla NASA e dall’Agenzia Spaziale Europea.
Lo studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature, rivela quanto sia difficile studiare le supernove. Poiché le esplosioni non possono essere previste con anticipo, gli astronomi di solito giungono alla scoperta troppo tardi, quando molte delle informazioni cruciali sono già andate perdute nel vuoto cosmico. Tuttavia, questa volta è stata diversa. Il gruppo di ricerca, guidato da Erez Zimmerman e Ido Irani, ha avuto l’incredibile opportunità di seguire da vicino una supernova mentre la sua luce emergeva dal materiale circostante la stella morente.
La supernova, conosciuta come SN 2023ixf, è una delle più vicine a noi scoperte negli ultimi decenni. Si trova nella vicina galassia Messier 101, nota anche come la Galassia Girandola, situata a circa 19 milioni di anni luce di distanza nella costellazione dell’Orsa Maggiore. La relativa vicinanza della supernova ha permesso ai ricercatori di esplorare un angolo dell’universo già osservato dal telescopio Hubble in passato, consentendo loro di ricostruire una parte significativa della vita della supergigante rossa prima della sua spettacolare fine.
In definitiva, questo studio non solo offre una visione dettagliata di un evento cosmico straordinario, ma dimostra anche l’importanza della fortuna e della tempestività nelle scoperte astronomiche, aprendo nuove porte alla comprensione dei fenomeni più estremi dell’universo.