Nel novembre 1999 con alcuni colleghi (Franco Battaglia, Enrico Miccadei, Mario Giaccio, Giuliano Panza, Nicola Scafetta, Franco Prodi, Alberto Prestininzi) curammo una Petizione sul clima indirizzata ai nostri governanti in cui si chiedeva di non aderire ad iniziative per combattere il clima, inutili e costose, per indirizzare invece le risorse per mitigare i veri rischi del nostro territorio, in particolare terremoti e dissesti idrogeologici. Nel secolo scorso nel nostro Paese abbiamo registrato oltre 120 mila morti per terremoti (1908 Messina oltre 80 mila morti, 1915 Avezzano oltre 30 mila morti, ecc.), mentre abbiamo avuto una media di 65 morti l’anno per dissesti idrogeologici (frane e alluvioni). Alla nostra Petizione seguì una contro-Petizione curata da catastrofisti; in particolare il prof. Roberto Buizza dell’Istituto S. Anna di Pisa così affermava: “…è stato messo in discussione con argomentazioni superficiali ed erronee, il legame tra riscaldamento globale dell’era post-industriale e le emissioni di gas serra di origine antropica”.
Raggiunsi telefonicamente il prof. Buizza pregandolo di comunicarci quali fossero le “argomentazioni superficiali ed erronee”. Non ebbi nessuna risposta. Inoltre lo invitai a organizzare un dibattito scientifico sul tema clima in ambiente scientifico o politico, in data e luogo di loro scelta. Anche in questo caso nessuna risposta. La nostra Petizione al contrario fu fatta proprio da Clintel (Associazione internazionale di scettici fondata nel 1919 dal professore emerito di geofisica Guus Berghout e dal giornalista scientifico Marcel Crok) e, tradotta in inglese, francese, russo, fu sottoscritta in poco tempo da oltre 1800 scienziati di tutto il mondo. In Italia la prima adesione fu quella del prof. Antonino Zichichi.
Di recente, il Rettore della Università G. d’Annunzio, ha invitato il prof. Buizza e i suoi colleghi firmatari della contro-Petizione ad un convegno “Dibattito sul clima” da tenersi presso la sede di Pescara il 25 marzo. Non c’è stata adesione al dibattito da parte dei catastrofisti. Un’altra occasione perduta per un confronto scientifico sul tema clima.
La non adesione ad un dibattito scientifico più volte richiesto da parte di noi scettici, mi porta a concludere che i catastrofisti evitano il confronto perché non hanno prove scientifiche che dimostrano l’origine antropica del riscaldamento globale cui stiamo assistendo.
Questo atteggiamento è purtroppo condiviso anche da illustri associazioni scientifiche, prima tra tutti dall’Accademia dei Lincei, oltre che dal CNR.
Uberto Crescenti
Professore Emerito di Geologia Applicata, Università G. d’Annunzio Chieti Pescara