Gli affari della società di logistica di Nikita Minenkov, con sede vicino al fiume Amur che segna il confine tra Russia e Cina, stanno andando bene, e dall’inizio del conflitto in Ucraina è andata ancora meglio, riporta oggi Reuters. “Il fatturato aziendale è raddoppiato per due anni consecutivi, ma questa è una delle numerose aziende russe che beneficiano di un forte aumento del commercio con la Cina, da quando le aziende occidentali hanno abbandonato il mercato russo“.
“Il successo dell’azienda” – prosegue la nota agenzia – “evidenzia il rapporto economico sempre più stretto di Mosca con Pechino, che sta acquistando più petrolio russo – la linfa vitale dell’economia russa – e rifornendolo di beni, in particolare automobili e macchinari. I dati commerciali cinesi per il 2023 mostrano che le esportazioni di auto verso la Russia sono state quasi sette volte superiori rispetto al 2022, con un aumento del valore di tali esportazioni di quasi 10 miliardi di dollari. Poiché Pechino si è accaparrata il petrolio russo a prezzi più bassi rispetto a quelli praticati da altri produttori, il commercio totale Russia-Cina è balzato del 64% a 240 miliardi di dollari negli ultimi due anni“.