Un trasporto eccezionale di sabbia e polvere dal Sahara sta interessando l’Europa, dal Mediterraneo fino agli stati baltici. L’Italia e la Svizzera sono colpite in pieno, come dimostrano i dati eccezionali che arrivano da Oltralpe. Secondo i modelli di calcolo, si tratta dell’equivalente di 180.000 tonnellate, ha detto oggi alla radio svizzerotedesca Roman Brogli, esperto di SRF Meteo. Secondo il meteorologo, gli eventi recenti di questo tipo avevano portato nei cieli elvetici la metà di questa massa. Già ieri i cieli della Svizzera aveva assunto una colorazione giallastra a causa della sabbia proveniente dal Sahara.
La grande quantità di sabbia sahariana ha provocato un innalzamento dei valori di particolato atmosferico, che in alcuni casi ha raggiunto livelli eccezionali. In alcune stazioni di misurazione i dati erano “abbondantemente superiori al limite” giornaliero di 50 microgrammi per metro cubo d’aria, ha affermato oggi il meteorologo Urs Graf di MeteoSvizzera all’agenzia Keystone-Ats. Venerdì 29 marzo, il valore medio registrato a Davos è stato per esempio di 134 microgrammi, mentre ieri di 107 microgrammi. Valori elevati sono stati misurati anche a Losanna (81) e Berna (54). Lo strato di polvere sahariana si è comunque in gran parte dissolto, anche grazie alle precipitazioni che nelle scorse ore sono state registrate a nord delle Alpi, ha aggiunto Graf.
Il deserto del Sahara è la più grande fonte di polveri minerali: ne rilascia fra i 60 e i 200 milioni di tonnellate ogni anno. Le particelle più grandi ricadono rapidamente al suolo, ma le più piccole possono essere trasportate per migliaia di chilometri dai venti e raggiungere l’Europa. Le particelle presenti nell’aria riflettono e diffondono parte della luce solare ed è questo il motivo per il quale il cielo assume un colore giallastro.