Siccità, riunita la cabina di regia: perdite idriche migliorano del 14% ma non basta

Siccità, Salvini ha presieduto la cabina regia sulla crisi idrica: insediati 4 tavoli tecnici
MeteoWeb

“Segnali positivi arrivano dai dati elaborati dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) relativamente alla riduzione delle perdite di rete, ancora però insufficienti: abbiamo un miglioramento di quasi il 14% per l’indicatore delle perdite idriche lineari e quasi il 6% per l’indicatore delle perdite idriche percentuali. Positiva è anche la strada intrapresa relativamente ai bilanci idrici, dopo l’istituzione degli Osservatori permanenti per gli utilizzi idrici, quali organi dell’Autorità di bacino distrettuali”. È uno dei dati emersi dalla cabina di regia sulla crisi idrica che si è riunita oggi a Palazzo Chigi, presieduta dal vicepremier e Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, alla presenza del Ministro per la Protezione Civile e le politiche del mare, Nello Musumeci, e – da remoto – del Ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR, Raffaele Fitto, del Ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, del Vicepresidente della Regione Campania Fulvio Bonavitacola, in qualità di delegato dal Presidente della Conferenza delle regioni e province autonome. Presente, naturalmente, il Commissario straordinario nazionale per l’adozione di interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità idrica, Nicola Dell’Acqua, che ha presentato una relazione di aggiornamento.

La severità idrica si presenta in modo differenziato sul territorio nazionale, anche a causa dei cambiamenti climatici. Una ulteriore causa della scarsità idrica è rappresentata dalla frammentazione di competenze amministrative e gestionali”, altro elemento emerso. La Relazione propone, quali azioni immediate – illustra Palazzo Chigi -: “la redazione dei bilanci idrici in tempo reale da parte degli Osservatori distrettuali permanenti, l’accelerazione delle nuove opere e la redazione di un Piano della siccità di adattamento al cambiamento climatico, lo studio di una nuova governance per l’Approvvigionamento idrico primario (inteso come l’insieme delle infrastrutture idriche a monte dei settori di impiego dell’acqua), il coordinamento dello studio sulle proiezioni climatiche a cura degli Enti meteo nazionali, necessario per la pianificazione”.

Il piano per gli interventi nelle infrastrutture idriche

Relativamente al Piano per gli interventi nelle infrastrutture idriche primarie per la sicurezza dell’approvvigionamento idrico, è stata illustrata la Prima analisi degli interventi presentati e la possibile proposta di lavoro, a seguito del bando lanciato dal Ministero delle Infrastrutture: si contano 773 proposte inserite a sistema delle quali 562 ammesse, per un totale di valore economico di oltre 13,5 miliardi di euro, con un cofinanziamento di 1,5 miliardi, prevalentemente da Reti di distribuzione. La proposta operativa del MIT prevede di concludere entro il 25 del mese corrente la ricognizione delle risorse disponibili e degli interventi in corso, per passare alla successiva predisposizione del piano.

Si è espressa la valutazione di opportunità di un’analisi multi-criteriale, che tenga conto sia dell’esecutività sia della strategicità dei progetti.

Quattro tavoli tecnici

Essendo stati identificati i rappresentanti delle amministrazioni preposte, sono insediati i quattro tavoli tecnici a supporto della Cabina di regia per l’emergenza idrica su: Interventi prioritari, Risorse disponibili e proposte di rimodulazione, Monitoraggio e Semplificazione e proposte normative.

È stato infine approvato l’affidamento al Commissario Dell’Acqua del coordinamento attuativo dei primi interventi finanziati su impulso della Cabina di regia, per complessivi 102 milioni di euro: Canale Regina Elena e diramatore Alto Novarese (Piemonte), Lago d’Idro (Lombardia), Adeguamento della barriera antisale alla Foce dell’Adige (Veneto), CER-Canale Emilia Romagna, Interconnessione per il riutilizzo dell’Impianto di depurazione di Fregene (Lazio).

Salvini propone di anticipare un piano straordinario

Sono 562 le proposte presentate dalle regioni raccolte nel Pnissi, il Piano nazionale di interventi infrastrutturali e per la sicurezza del settore idrico. Il Mit fa sapere che sono 393 gli interventi al Centro-Nord e 169 al Sud, sui cui progetti il dicastero sta lavorando sulle verifiche di fattibilità. In attesa di completare il piano e farlo approvare con l’articolata procedura prevista dalla norma vigente, Salvini ha proposto di anticipare un piano straordinario per l’anno 2024. Ha chiesto quindi ai ministeri presenti di comunicare le risorse disponibili non ancora assegnate e ha condiviso i criteri per scegliere gli interventi da inserire, prendendoli tra quelli presentati al Mit.

Il Ministro si è impegnato a presentare alla cabina di regia entro aprile il piano straordinario per poi approvarlo entro giugno. Tutti gli interventi prescelti confluiranno, una volta approvati, nel Dpcm da redigersi entro giugno. I criteri scelti dalla cabina mirano a valutare la messa a terra degli investimenti maggiormente strategici nei tempi più celeri. Riguarderanno l’incremento dei volumi idrici disponibili, il completamento o il potenziamento delle infrastrutture idriche destinate a usi agricoli e civili, opere strategiche come le grandi dighe che da tempo aspettano la realizzazione o la messa in esercizio.

Condividi