Prende forma in Italia la nuova generazione dei moduli pressurizzati per le navette Cygnus destinati a portare materiali e rifornimenti alla Stazione Spaziale Internazionale. Lo rende noto l’azienda Thales Alenia Space (Thales – Leonardo), che negli stabilimenti di Torino ha completato la struttura primaria dei cargo per la NASA. L’azienda americana Northrop Grumman costruisce invece il modulo di servizio. Nella nuova configurazione il cargo potrà trasportare carichi utili fino a 5.000 chili e avrà un volume di 36 metri cubi.
In autunno sono previsti i test di pressione tesi a verificare l’integrità strutturale del modulo, scrive l’azienda. Dopodiché potranno iniziare le fasi di assemblaggio, integrazione e test in vista della consegna.
“Siamo molto orgogliosi di quanto abbiamo realizzato negli oltre 15 anni per il programma Cygnus, frutto della nostra partnership duratura con Northrop Grumman“, ha dichiarato Walter Cugno, vicepresidente per l’Esplorazione e la Scienza di Thales Alenia Space. “Cygnus, grazie alle evoluzioni nel suo design, incarna appieno le crescenti ambizioni delle missioni spaziali abitative a lungo termine. Queste innovazioni – ha aggiunto – sono guidate da tecnologie all’avanguardia, che stanno oggi aprendo la strada ai rifornimenti commerciali delle infrastrutture orbitali attuali e future sia in orbita bassa terrestre che cislunare”.
Dei due moduli pressurizzati per le navette Cygnus attualmente nella camera pulita, il primo è destinato alla missione NG-21 e sta completando gli ultimi test e le verifiche di sistema, con la consegna a Northrop Grumman prevista entro maggio 2024; il secondo è destinato alla missione NG-22 ed è in fase di integrazione.
Concepiti negli anni 2000, i primi moduli pressurizzati per le navette Cygnus erano in grado di trasportare un carico di 2.750 chili e avevano un volume di 18 metri cubi; dopo la quinta missione è stata messa a punto una nuova configurazione in grado di trasportare fino a 3.750 chili, con un volume di 27 metri cubi. Quella in via di realizzazione a Torino è la terza configurazione.