L’Europa dello spazio mette a punto gli strumenti per entrare da protagonista nella Space Economy con l’istituzione di un’Autorità indipendente per la gestione dei progetti, l’aggiornamento delle norme in materia di appalti e di accordi con gli Stati membri. È quanto è emerso nella conferenza stampa che l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha organizzato a Parigi al termine del suo Council. “Abbiamo tracciato la strategia dell’ESA fino al 2040 in uno spirito di collaborazione“, ha detto il Presidente del Council, Renato Krpoun.
Le nuove misure fanno parte del programma ‘ESA 2040’, anno in cui il mercato della Space Economy potrebbe raggiungere mille miliardi di dollari, come indicano stime recenti. Per il direttore generale dell’ESA Josef Aschbacher, l’obiettivo è utilizzare al meglio le risorse disponibili all’insegna dell’efficienza e della flessibilità dei contratti. Sono queste anche le direttrici che l’ESA intende seguire in vista della preparazione della prossima Ministeriale del 2025.
Un ruolo di primo piano lo rivestirà il trasporto spaziale, che al momento punta sul nuovo grande lanciatore Ariane 6, il cui lancio è in programma tra metà giugno e inizio luglio, e con Vega C, il cui lancio è previsto a fine anno. L’idea, ha detto il direttore del Trasporto spaziale dell’ESA Toni Tolker-Nielsen, è di creare una sorta di ecosistema dei lanciatori, con lo sviluppo di nuovi servizi.
C’è grande attenzione da parte dell’ESA anche a rafforzare le relazioni con la Commissione europea in campo spaziale, all’aspetto della sicurezza. Nei due giorni del Council si sono affrontati anche i temi delle relazioni fra l’ESA e gli Stati Uniti, in particolare per il programma Mars Sample Return, destinato a portare sulla Terra i primi campioni di rocce marziane e per il quale è in corso “un dialogo costruttivo e trasparente”, ha detto Ascbacher. Si guarda infine positivamente a una più intensa collaborazione con l’India.