Due mesi dopo il devastante terremoto che ha colpito il Giappone centro-occidentale durante le festività di Capodanno, oltre 11mila persone si trovano ancora costrette a vivere in rifugi temporanei a causa della distruzione di numerosi edifici e della carenza di infrastrutture, come riportato dai media locali. Il terremoto di magnitudo 7,6, accompagnato da uno tsunami e diversi incendi, ha causato devastazione soprattutto nelle città costiere di Wajima e Shika, all’interno della penisola di Noto, nella prefettura di Ishikawa. Finora le autorità locali hanno confermato 241 morti, mentre altre 7 persone risultano ancora disperse. Il numero di persone che hanno perso le proprie case e si sono rifugiate nei centri di evacuazione ammonta precisamente a 11.449. Di questi, 4.730 sono ospitati in alberghi e altre strutture ricettive lontano dalle loro comunità d’origine. Le stime del governo indicano che circa 75mila abitazioni in 19 città e paesi della prefettura di Ishikawa sono state distrutte o danneggiate dall’evento sismico.