Un rapporto del Dipartimento della Difesa americano pubblicato l’8 marzo conterrebbe la prova che per settant’anni c’è stata una sistematica opera di insabbiamento sugli avvistamenti di UFO e che “continua senza sosta”. È quanto sostiene in un articolo il sito statunitense ‘The Hill‘ riguardo al rapporto dell’All-domain Anomaly Solution Office (AARO), una revisione storica commissionata dal Congresso sul coinvolgimento del governo degli Stati Uniti con gli avvistamenti di UFO. Secondo il rapporto, non sono state trovate prove di “tecnologia extraterrestre” ma secondo The Hill, il lungo rapporto del Pentagono oscura deliberatamente un fatto critico: i documenti ufficiali e i resoconti pubblici sono pieni di prove di quella che “sembra essere una tecnologia straordinaria“, si legge.
In sostanza, The Hill accusa il Pentagono di aver scelto le fonti più ‘innocue’, di aver omesso informazioni chiave e di almeno un grave travisamento. Si concentra, soprattutto, sul “trattamento riservato” al capitano Edward Ruppelt, che è stato il primo direttore del lavoro di analisi sugli avvistamenti di UFO dell’Air Force noto come Project Blue Book. Secondo The Hill, “il rapporto dell’AARO ignora gli innumerevoli casi, inclusi molti dei quali coinvolgono osservazioni radar e visive simultanee, che hanno lasciato Ruppelt e l’Air Force completamente sconcertati”.
Le dichiarazioni di Ruppelt
Nel luglio 1952 – scrive The Hill – una stazione radar fece decollare un aereo da caccia F-94C per intercettare un UFO. “Per diversi minuti“, sostiene Ruppelt, il caccia “giocò a rincorrersi con l’UFO e sia il radar a terra che quello dell’F-94 mostrarono che non appena l’aereo era arrivato quasi nel raggio d’azione dell’UFO, questo si allontanò improvvisamente a una velocità incredibile“. Un altro incidente simile fu registrato nel luglio del 1952, e, secondo Ruppelt, “fu uno di quelli che anche lo scettico più accanito avrebbe difficoltà a spiegare”.
Ruppelt descrive un cambiamento improvviso e profondo nel processo di analisi dell’intelligence per quanto riguarda gli UFO, avvenuto nei primi anni ’50, dopo che il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Hoyt Vandenberg aveva deciso di rifiutare l’ipotesi che quelli avvistati fossero velivoli alieni. Il nuovo approccio – scrive ancora The Hill – fu di sostenere che gli UFO non esistono, più facile da dimostrare. “Prima, se arrivava un rapporto UFO particolarmente interessante e il Pentagono voleva una risposta, tutto ciò che otteneva era un ‘Potrebbe essere reale ma non possiamo provarlo'”, continua Rupelt. “Ora una richiesta del genere riceve una risposta immediata: ‘era un pallone’”. A seguito di una “epurazione” degli analisti dell’intelligence che non hanno seguito la nuova linea dell’Air Force, Ruppelt ha descritto l’ascesa di una “fazione anti-disco volante“, che ha cercato di compiacere i vertici sfatando anche gli incidenti più sconcertanti.
A partire da un dato momento, secondo Ruppelt, “tutto veniva valutato partendo dal presupposto che gli UFO non potevano esistere”. Ruppelt fu così sorpreso dal brusco “cambiamento nella politica operativa del progetto UFO” che si chiese se fosse tutto “uno sforzo per nascondere il fatto che è stato dimostrato che gli UFO sono interplanetari e che questo dovrebbe essere tenuto nascosto al pubblico a tutti i costi per evitare un panico di massa”. Allo stesso tempo, Ruppelt sostiene che il Pentagono ha nascosto informazioni sugli incidenti UFO più interessanti e abbia intenzionalmente modellato la narrativa sugli avvistamenti misteriosi. Ruppelt dice: “mi veniva continuamente detto di ‘raccontare [ai giornalisti] dei rapporti di avvistamento che abbiamo risolto, di non menzionare le incognite'”.
“Offuscamento storico”
“La storia si sta ripetendo”, conclude l’articolo di The Hill, sottolineando che “delle oltre 1.200 segnalazioni di UAP che AARO ha ricevuto fino ad oggi, ha pubblicato solo quattro video e tre rapporti sulla risoluzione dei casi” e parlando di “storico offuscamento sugli UFO”.