Si è conclusa con esito “positivo” la procedura di Provvedimento Unico in materia Ambientale (PNIEC-PNRR) riguardo il “Progetto di un impianto eolico offshore di tipo floating composto da n. 21 aerogeneratori da 12 MW ciascuno, e dalle relative opere di connessione alla RTN, per una potenza complessiva pari a 250 MW”, ricadente in parte in provincia di Trapani e in parte nel Mar Mediterraneo, nel Canale di Sicilia, circa 35km a sud-ovest dalla costa di Marsala.
Il via libera del Mase (e del Ministero della Cultura) al progetto della 7Seas med srl – sviluppato dalla danese Copenhagen Offshore Partners con il sostegno del fondo Copenhagen Infrastructure Partners e GreenIT, la joint venture tra Plenitude e Cdp Equity – è arrivato a distanza di poco più di due anni (l’istanza era stata presentata lo scorso 21 gennaio 2022) e prevede il parere favorevole anche per “l’assenza di incidenza negativa e significativa sui siti Natura 2000 a seguito della Valutazione di incidenza al livello II livello“, si legge nel decreto ministeriale che accompagna il via libera.
Le caratteristiche del progetto
Dalle carte emerge un valore dell’opera di circa 1,5 miliardi di investimento con ricadute occupazionali durante l’esercizio per 50 unità. E una produzione a regime di circa 777 GWh/anno che – stima il Proponente – corrispondono al fabbisogno annuale di circa 288.000 famiglie, consentendo di evitare la produzione di circa 360.000 ton/anno di emissioni di CO2. Il Parco eolico è posizionato a circa 35km dalle coste siciliane e dell’arcipelago delle Egadi, e prevede il posizionamento degli elementi di fondazione galleggiante in un’area marina con fondali profondi tra i 130 e i 350 metri.
Le prescrizioni dei ministeri
Il provvedimento è accompagnato da alcune prescrizioni di entrambi i ministeri come il monitoraggio ambientale dell’avifauna, misure di mitigazione per la biodiversità, la Raccolta di parametri chimico-fisico-biologici nella zona di mare dell’impianto eolico, compatibilità con la sicurezza della navigazione dello Stretto di Sicilia, la certificazione delle strutture di sostegno degli aerogeneratori e dei sistemi di ancoraggio e delle linee di ormeggio (mooring lines), solo per citarne alcune del Mase. Per il MiC sono previste, tra le altre, attività compensative “da attuarsi sul patrimonio culturale regionale dell’ex-stabilimento Florio di Favignana“, l’inserimento paesistico nell’area boschiva dove sarà realizzata la stazione di consegna della linea a 220kV, attenzione dal punto di vista archeologico per le opere da realizzare a terra e sottomarini.