Fuochi d’artificio cosmici il 25 aprile, allerta tempesta geomagnetica

Il gruppo di macchie solari AR3638-47 è in costante stato di eruzione da giorni
MeteoWeb

Diverse espulsioni di massa coronale (CME) hanno lasciato il Sole nelle ultime 24 ore, principalmente su una traiettoria a Sud della Terra. “Se anche una sola di queste sfiorasse il campo magnetico terrestre, potrebbe scatenare una tempesta geomagnetica classe G1. Le date di impatto più probabili sono il 25 e il 26 aprile,” riporta il sito specializzato SpaceWeather.com, a cura dell’astrofisico Tony Phillips.

Raffica di CME

Il gruppo di macchie solari AR3638-47 è in costante stato di eruzione da giorni. Sono molteplici i getti di plasma proiettati nello Spazio in poche ore (immagine in alto). Dalla scorsa settimana, decine di questi getti sono partiti dal gruppo, e gran parte hanno mancato la Terra. La struttura magnetica del complesso delle macchie solari sta guidando le nubi di particelle verso Sud, abbastanza lontano da mancare il nostro pianeta quando le CME risultanti passeranno nelle vicinanze. Però “potrebbe essere in arrivo un’eccezione. Uno dei getti emessi il 22 aprile *potrebbe* avere una componente diretta verso la Terra,” viene evidenziato su SpaceWeather.com.

Cosa sono le macchie solari

Le macchie solari sono regioni più scure sulla superficie del Sole, visibili come punti scuri quando osservati con un telescopio adeguatamente filtrato. Sono causate da intensi campi magnetici che influenzano la circolazione del gas solare, riducendo la temperatura della superficie nelle regioni interessate. Il campo magnetico solare interagisce con il plasma, provocando un rallentamento della circolazione convettiva all’interno del Sole. Questo rallentamento porta ad un accumulo di energia e alla formazione di regioni più fredde e oscure, ossia le macchie solari.

La temperatura delle macchie solari è inferiore rispetto alla superficie circostante, rendendole visibili come aree più scure. Le macchie solari possono variare in dimensione, forma e durata. Possono persistere per giorni, settimane o anche mesi, a seconda della complessità del campo magnetico che le genera.

Cos’è un’espulsione di massa coronale (CME)

Un’espulsione di massa coronale (CME) è un’imponente espulsione di plasma e campi magnetici dalla corona solare verso lo Spazio interplanetario. Questi eventi sono spesso associati all’instabilità del campo magnetico del Sole, che può essere causata da intense attività solari come le eruzioni solari. Durante una CME, la corona solare rilascia grandi quantità di gas ionizzato e campi magnetici nel vento solare. Questo materiale viene accelerato da vari meccanismi, inclusi processi magnetici e flussi di plasma. Una volta rilasciato, il materiale solare viaggia attraverso lo Spazio interplanetario, interagendo con il campo magnetico della Terra se l’espulsione è diretta verso di essa.

Quando una CME colpisce la magnetosfera terrestre, può provocare tempeste geomagnetiche, disturbando le comunicazioni satellitari, danneggiando le reti elettriche e creando spettacolari aurore boreali.

Cos’è una tempesta geomagnetica

Una tempesta geomagnetica è un disturbo temporaneo nella magnetosfera terrestre, causato dall’impatto di particelle cariche provenienti dal vento solare o dalle espulsioni di massa coronale (CME) emesse dal Sole. Quando queste particelle interagiscono con il campo magnetico della Terra, possono creare variazioni significative nell’ambiente magnetico intorno al nostro pianeta.

Le particelle cariche accelerano lungo le linee del campo magnetico terrestre, penetrando nella magnetosfera e inducendo correnti elettriche nella ionosfera e nella crosta terrestre. Queste correnti possono causare disturbi nelle reti elettriche, nei sistemi di comunicazione e nei sistemi di navigazione satellitare.

Le tempeste geomagnetiche sono classificate in base all’intensità delle perturbazioni magnetiche. Possono variare da tempeste leggere, che provocano solo lievi variazioni nell’ambiente magnetico, a tempeste severe, che possono causare blackout elettrici su larga scala, danneggiare satelliti e compromettere le comunicazioni radio.

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