Le autorità della città russa di Orenburg hanno chiesto a migliaia di residenti di lasciare immediatamente le proprie case a causa dell’acqua che sta rapidamente salendo per l’esondazione dei fiumi principali, conseguenti alla neve in scioglimento. Anche nella regione di Kurgan l’acqua sta salendo rapidamente, così come in Kazakistan, dove le autorità hanno riportano che finora sono state evacuate 100mila persone, poiché le temperature in rapido aumento hanno fatto sciogliere la neve e il ghiaccio. Le inondazioni hanno costretto oltre 120mila persone ad abbandonare le proprie case nelle montagne degli Urali, in Siberia e in Kazakistan, poiché i principali fiumi come l’Ural, che scorre attraverso il Kazakistan fino al Caspio, hanno superato gli argini.
Le autorità regionali hanno chiesto l’evacuazione di massa di parti di Orenburg, una città di oltre mezzo milione di persone a circa 1.200 km a Est di Mosca. Le agenzie di stampa russe hanno citato funzionari di Orenburg che hanno riferito che più di 13mila residenti sono stati evacuati in tutta la regione, più di un quarto di loro bambini.
I soccorritori hanno riferito che i livelli dell’acqua nel fiume Ural erano più di 2 metri sopra quello che consideravano un livello pericoloso: toccato gli 11,7 metri, oltre 40 cm in più rispetto a ieri.
I livelli dell’acqua in aumento minacciano anche le parti meridionali della Siberia occidentale, il bacino di idrocarburi più grande del mondo, e nelle aree vicine al Volga, il più grande fiume d’Europa. I livelli dell’acqua in alcune altre regioni russe dovrebbero raggiungere il picco entro le prossime due settimane.
Roscosmos, l’agenzia spaziale russa, continua a monitorare la situazione nella regione di Orenburg. Di seguito, le immagini dei satelliti Kanopus-V e Meteor-M dell’area allagata.