La partecipazione al successo del Large Hadron Collider (LHC) del CERN, situato vicino a Ginevra, in Svizzera, ha rappresentato un momento significativo per Barr, il quale si è immerso nelle intricate dinamiche di questa struttura che ha portato alla scoperta del bosone di Higgs. Tuttavia, mentre contemplava il contributo del LHC al progresso scientifico, una domanda si insinuò nella mente di Alan Barr, Professore di Fisica delle Particelle: c’era forse un potenziale non ancora sfruttato? “Ho dedicato ore interminabili all’assemblaggio dei vari elementi. E ho iniziato a pensare: ‘Abbiamo costruito questa magnifica macchina, ma forse potrebbe offrirci di più‘”, riflette.
LHC: il mezzo per conoscere la realtà quantistica
Sebbene l’LHC del CERN sia tradizionalmente considerato uno strumento per la ricerca di nuove particelle, Barr e un gruppo di altri fisici si sono interrogati sulle possibilità di utilizzarlo come mezzo per esplorare il significato sottostante della teoria quantistica e la stranezza fondamentale che essa attribuisce alla realtà.
L’esperimento sull’entanglement quantistico
Questo è il nucleo della ricerca condotta da Barr e dai suoi collaboratori. Lo scorso anno, hanno pubblicato i risultati di un esperimento rivoluzionario in cui hanno dimostrato la possibilità di creare lo stato quantistico noto come entanglement tra coppie di particelle fondamentali, chiamate quark top, utilizzando il LHC.
Il primo esperimento di entanglement è solo la punta dell’iceberg di una serie di indagini che potrebbero rivelare un approccio completamente nuovo allo studio dell’universo e della realtà quantistica al CERN. Ora ci troviamo di fronte a domande cruciali: perché la realtà, nella cornice della meccanica quantistica, è così sfuggente e difficile da definire? E quale rapporto ha tutto ciò con il concetto di libero arbitrio, sia degli esperimentatori che delle particelle stesse?
Attraverso l’utilizzo innovativo del LHC, si apre la possibilità di esplorare non solo la struttura delle particelle e le leggi fondamentali della fisica, ma anche concetti più filosofici riguardanti la natura dell’universo stesso. Questo può portare alla luce domande radicali sull’essenza dello spazio-tempo e sulla possibilità di una realtà ancora più strana e complessa di quanto la meccanica quantistica possa suggerire.
Come afferma Barr con fervore: “Abbiamo davanti a noi un’opportunità unica per esplorare territori del tutto inediti con questo collisore“.