La città di Roma continua a essere afflitta dalla presenza di una nube di polveri provenienti dal Sahara, con il Campidoglio che ribadisce la raccomandazione già formulata nei giorni precedenti. Si invitano nuovamente i soggetti più vulnerabili, come bambini, donne in gravidanza, anziani, persone affette da patologie cardiache e respiratorie, a limitare l’esposizione prolungata alle elevate concentrazioni di inquinanti. Per il quarto giorno consecutivo, si registra il superamento dei limiti consentiti per il PM10, con valori mediamente doppi rispetto al limite di 50 ug/m3 in tutte le centraline della città. Questo avviso è stato diffuso attraverso il sito ufficiale del Comune di Roma.
Le previsioni modellistiche fornite oggi da Arpa Lazio “evidenziano, per la qualità dell’aria sull’area di Roma, una condizione priva di criticità relativa al contributo emissivo derivante da fonti antropiche per i prossimi giorni e la presenza di un contributo di materiale particolato di origine naturale, connesso a un intenso fenomeno di trasporto di polveri desertiche che ha interessato il territorio della città di Roma. Durante il ciclo di monitoraggio della qualità dell’aria della giornata di ieri – 01 aprile 2024, è stato rilevato, nelle stazioni di Francia, Cinecittà, Villa Ada, Guido, Cavaliere, Fermi, Bufalotta, Cipro, Tiburtina, Arenula e Malagrotta, il superamento del valore limite giornaliero di Pm10 previsto dalla normativa vigente“, si spiega.
Il Campidoglio ha dunque ribadito alcune azioni volontarie per contribuire a prevenire l’aumento delle concentrazioni inquinanti: “Optare per l’uso dei trasporti pubblici evitando il più possibile l’impiego del veicolo privato a motore; utilizzare in modo condiviso l’automobile per contribuire alla riduzione dei veicoli circolanti (car pooling o car sharing); preferire veicoli elettrici, ibridi o alimentati con combustibili a basso impatto (es. metano); adottare comportamenti di guida volti alla riduzione di emissioni inquinanti; limitare gli orari di accensione degli impianti termici e ridurre la temperatura massima dell’aria negli edifici“.