Campi Flegrei, Bianco (INGV): “il suolo continua a sollevarsi, non possiamo escludere scosse superiori”

Nell'ultima settimana, registrato un numero maggiore di sciami sismici rispetto alle settimane precedenti ai Campi Flegrei
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Ai Campi Flegrei c’è il dato che il suolo continua a sollevarsi. Lo avevamo previsto. Per ora sale sempre con la stessa velocità, 10mm al mese, continuando a sollecitare la crosta, che reagisce liberando lo sforzo con i terremoti”. Lo ha affermato Francesca Bianco, direttrice del dipartimento vulcani dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), che oggi ha partecipato alla sede della Protezione Civile a Monteruscello (Pozzuoli) a un incontro con i cittadini sulla situazione del bradisismo.

In questo contesto, ha spiegato l’esperta, “che ci sia anche una scossa superiore dal punto di vista teorico e statistico non è improbabile, ma i tempi non li conosciamo assolutamente. Non è improbabile ma non è una previsione che possiamo fare, possiamo dire solo che non si può escludere”.

Gli sciami sismici dell’ultima settimana

Nell’ultima settimana – spiega Bianco – abbiamo avuto un numero maggiore di sciami sismici rispetto alle settimane immediatamente precedenti, perché quello che stiamo osservando in questo periodo, dal punto di vista della frequenza di accadimento dei terremoti, è quello che osservavamo esattamente un anno fa, nell’aprile 2023. Siamo più o meno sugli stessi numeri, anzi forse addirittura un po’ inferiori. È purtroppo una realtà scientifica circostanziata e ben nota: fino a che continueremo a osservare il sollevamento, registreremo sismicità”.

Bianco ha anche spiegato il ricalcolo della magnitudo dei sismi negli ultimi giorni che preoccupa i cittadini: “è un’attività molto usuale, noi siamo scienziati e i dati ce li rivediamo continuamente. Sarebbe un guaio se tutte le misure che noi effettuiamo poi fossero imbalsamate nel momento della misurazione. Quando si rivedono i dati, si aggiunge qualche elemento, si rifanno una serie di approfondimenti che vi assicuro vengono fatti continuamente. Oggi abbiamo a disposizione anche nuovi strumenti analitici che usiamo e noi ricalcoliamo le magnitudini anche, per esempio, quando facciamo delle pubblicazioni scientifiche, cioè quando studiamo più in dettaglio un fenomeno“.

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