Maria Rita Gismondo, direttore del laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze presso l’Ospedale Sacco di Milano, è stata una delle rare e poche voci libere durante la pandemia. Contestata per aver definito il Covid-19 “poco più che un’influenza” proprio all’inizio della pandemia, a marzo 2019, ha contestato i lockdown e le vaccinazioni di massa, ed è stata poco esposta ai riflettori dei grandi media lavorando quotidianamente in laboratorio, sul campo, a differenza di molti suoi pseudo colleghi che ormai si erano stabilmente trasferiti in televisione e poi hanno addirittura trovato sponde nella politica, in alcuni casi con candidature alle elezioni.
Maria Rita Gismondo, invece, ha scritto un libro sui “misfatti della pandemia“, ma “non tutte le malefatte, altrimenti avrei dovuto fare una nuova Treccani“. Adesso in un’intervista alla Verità commenta positivamente l’apertura della premier Giorgia Meloni ad approfondimenti sugli effetti avversi dei vaccini Covid. “Nessuno ha mai detto durante la campagna vaccinale che il vaccino può dare effetti collaterali“, quindi è arrivato il momento di fare chiarezza secondo l’esperta. Anche lei ha sempre auspicato l’istituzione di una commissione scientifica senza scontri di ideologie, come sta facendo proprio il governo Meloni.
Il dibattito politico non le interessa, Gismondo resta su quello scientifico, bocciando anche l’algoritmo dell’Oms sul nesso di causalità usato per stabilire gli eventi avversi post vaccini Covid. “È tutto da rivedere, ed è molto rischioso perché non ci fa cogliere aspetti estremamente importanti dei vaccini a mRna“. Per Gismondo sono stati “prodotti in gran fretta, senza una valida e ampia sperimentazione“. A tal proposito, evidenzia che”alcuni effetti hanno bisogno di tempo per manifestarsi” e cita la Food and Drug Administration (Fda) che “parla di più di 30 anni, come arco di tempo per gli eventi avversi possibili“. A preoccupare la virologa sono i casi di giovani “finiti su una carrozzina dopo due giorni dalla vaccinazione“, ma ne cita anche altri con tremori per infiammazioni diffuse, con dolori articolari, donne con ciclo mestruale irregolare. Servirebbe secondo Gismondo una catalogazione degli eventi avversi che altrimenti passano inosservati.
Per Maria Rita Gismondo bisognerebbe poi “indagare con la massima urgenza” gli aumenti di tumori e decessi per capire se vi sono correlazioni con i vaccini per il Covid. Nell’intervista a La Verità conferma la necessità di esperimenti come quelli di Phillip Buckhaults, esperto di genomica del cancro, che vuole verificare se frammenti di Dna nel vaccino a mRna possono integrarsi nel genoma delle cellule tumorali ovariche. “Sappiamo che l’Rna in alcune cellule, come quelle epatiche, attraverso una retrotrascrittasi può diventare Dna e integrarsi nel nucleo“. La virologa boccia poi l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), perché “ha fallito” riguardo la farmacovigilanza. Neppure l’Ema ha brillato per trasparenza secondo Gismondo, che tira in ballo anche l’ex ministro della Salute Roberto Speranza e il Comitato tecnico scientifico che lo ha aiutato durante la pandemia.